Disboscamento, lenta scomparsa degli habitat naturali ed emissioni di gas serra, sono soltanto alcune delle conseguenze della produzione di
olio di palma. Un olio vegetale, molto economico, e altamente utilizzato nella produzione di cibi, cosmetici e biorcarburanti.
Il Parlamento voterà il 9 marzo il rapporto della deputata
Kateřina Konečná nel quale si richiede alla Commissione Ue di regolamentare la produzione di olio di palma
in modo che possa diventare sostenibile.“L’Unione europea è a oggi il secondo consumatore al mondo di olio di palma e il primo attore a impegnarsi attivamente nella sua regolamentazione” spiega la deputata Katerina Konečná.
Nel testo la relatrice chiede alla Commissione Ue di rafforzare le tutele ambientali nei processi di produzione dell’olio di palma e
impedire i processi di disboscamento connessi alla sua produzione. Un punto centrale della risoluzione parlamentare è anche fare in modo che la Commissione Ue escluda l’olio di palma dalla lista dei componenti utili per produrre biorcaburanti. Allo stesso tempo il Parlamento si auspica che si proceda verso l’adozione di una certificazione dei prodotti alimentari a base di olio di palma, in modo da offrire maggiori garanzie ai consumatori.
“Credo che il lavoro avviato dal Parlamento Ue dovrebbe essere molto ambizioso. Si dovrebbe arrivare a impedire che nei biocarburanti ci siano tracce di olio di palma” ha ammesso la relatrice Kateřina Konečná.
Poco o nulla utilizzato appena 30 anni fa, l’olio di palma si trova oggi in un’amplissima categoria di prodotti. Dalla malagarina, alle creme spalmabili, ma è presente anche nei cosmetici e nei
biocarburanti. Nel 2014 il 45% dell’olio di palma importato è stato utilizzato come componente di biocarburante.
Gli unici ecosistemi tropicali, che a oggi ricoprono appena il 7% della superficie terrestre, sono i primi a essere minacciati dalla produzione intensa di olio di palma. La sostituzione delle foreste con piantagioni di palme conduce a fenomeni di disboscamento che spesso si traducono in fenomeni di erosione del suolo, inquinamento delle acque e distruzione degli habitat naturali.
Come se non bastasse questo si traduce anche in un diretto pericolo all’esistenza di alcune specie animali. Tra queste, i rinoceronti e le tigri di Sumatra, ma anche gli orangotango del Borneo.
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