UE: Coldiretti, Italia prima in agricoltura per valore aggiunto e sempre più bio
Pubblicato il: 19/05/2017
Autore: Redazione GreenCity
Coldirett: "L’agricoltura italiana ha la leadership europea nel numero di imprese che coltivano biologico".
Con oltre 30 miliardi di euro correnti l'Italia è il primo Paese Ue 28 per livello di valore aggiunto in agricoltura con l'ortofrutta, il vino e l'olio che costituiscono i principali settori del Made in Italy. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base dei nuovi dati Istat sull’andamento dell’economia agricola nel 2016, nel sottolineare che si tratta di un risultato raggiunto grazie ai primati qualitativi ed ambientali.
L’agricoltura italiana – sottolinea la Coldiretti - è diventata la più green d’Europa con il maggior numero di certificazioni alimentari a livello comunitario per prodotti a denominazione di origine Dop/Igp, la leadership nel numero di imprese che coltivano biologico, ma anche la minor incidenza di prodotti agroalimentari con residui chimici fuori norma e la decisione di non coltivare organismi geneticamente modificati.
L’Italia – precisa la Coldiretti - è l’unico Paese al mondo con 4.965 prodotti alimentari tradizionali censiti, 291 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg, ma è anche quello più green con quasi 60mila aziende agricole biologiche in Europa e ha fatto la scelta di vietare le coltivazioni Ogm e la carne agli ormoni a tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare.
Non è un caso che l’agricoltura è il settore che in Italia ha fatto segnare il maggior aumento degli occupati con un incremento record del 4,9% annuale che è quasi il triplo di quello fatto registrare nei servizi (+1,8%) mentre per l’industria il segno è addirittura negativo (-0,5%) nel 2016 sulla base del rapporto annuale Istat. A favorire la crescita dell’occupazione è infatti anche il fenomeno del ritorno alla terra di molti giovani.
Secondo un’analisi Coldiretti quasi una impresa condotta da giovani su dieci in Italia opera in agricoltura (8,4%) dove sono presenti ben 51.123 aziende guidate da under 35, in crescita del 2016 del 6 per cento rispetto all’anno precedente. Una presenza che ha di fatto rivoluzionato il lavoro in campagna con il 70 per cento delle imprese under 35 che opera in attività che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili.
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