"È un bel segnale la conferma di voler sbloccare al più presto lo stanziamento complessivo di 361,78 milioni di euro per la nascita del Sistema nazionale delle ciclovie turistiche annunciata oggi dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli e dal sottosegretario Michele Dell’Orco in Conferenza unificata con le Regioni”.
Legambiente accoglie positivamente
l’annuncio del ministro Toninelli di aver già pronto lo schema di decreto, predisposto dal Mit di concerto con il ministro della cultura Alberto Bonisoli, per ripartire le somme stanziate nel 2015 e nel 2016 per la realizzazione di 10 itinerari nazionali individuati come prioritari. E significativa di una attenzione a questo tema, a detta di Legambiente, anche la scelta dello stesso ministro di partecipare personalmente all'inaugurazione, sabato scorso, della Ciclopista sospesa sul Garda a Limone, sul versante bresciano del lago.
"Con il GRAB – sottolinea
Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente e coordinatore del Grande Raccordo Anulare delle Bici – Legambiente e le altre realtà che hanno partecipato al progetto di anello ciclabile capitolino hanno evidenziato la necessità dell’apertura di una nuova stagione infrastrutturale che puntasse sulle ciclovie come elemento di sviluppo del turismo e come prologo della diffusione della mobilità nuova su scala urbana e periurbana. E proprio la straordinaria accoglienza che ha avuto il nostro progetto del GRAB a livello nazionale e internazionale ha fatto scattare la scintilla che ha fatto poi nascere il Sistema Nazionale delle Ciclovie turistiche. Siamo molto soddisfatti che il ministro Toninelli prosegua l’azione avviata dal predecessore Delrio e ci auguriamo di poterci presto confrontare con lui su una coppia di temi molto importanti: la qualità infrastrutturale delle ciclovie, affinché come già sta facendo la ciclopista del Garda funzionino da attrattore non solo per chi già va in bici ma anche per chi non pedala mai o quasi mai; l’accessibilità delle ciclovie a utenti con esigenze speciali, affinché queste strade per le bici mostrino davvero tutta la loro distanza da un modo vecchio e inadeguato di concepire le infrastrutture per la mobilità”.