La tecnologia è l'elemento in grado di supportare le aziende in questo periodo di crisi e aiutarle a porre le basi per affrontare il futuro. Nel corso dell'Innovation Forum 2009 di IDC si è parlato di cloud computing, che non deve essere visto come una moda del momento, ma un fenomeno che prenderà sempre più piede come paradigma completare alla tradizionale modalità di fruizione dell'IT. Occorre agire adesso per non arrivare in ritardo.
Autore: Redazione GreenCity
È un momento difficile per l'economia mondiale; la consapevolezza del problema è molto diffusa. Occorre individuare gli elementi per trasformare il problema in un'opportunità. E la tecnologia in questo processo può veramente rappresentare l'elemento capace di abilitare il cambiamento. È il messaggio che arriva dalla seconda giornata dell'Innovation Forum 2009 di IDC, tenutosi nei giorni scorsi a Milano. "Siamo di fronte a un lungo periodo di crisi, la più grande dal dopoguerra, che avrà impatti pesanti. Non bisogna sottovalutare il senso della crisi ma approfittare del momento e investire sul futuro, studiando nuovi metodi e riorganizzandosi: bisogna convertire il problema in un'opportunità". Così Vito Di Bari, Docente di Progettazione e Gestione dell'Innovazione, Politecnico di Milano e Forecaster, ha portato all'Innovation Forum un messaggio di moderato ottimismo. "Superata la crisi alcune imprese non sopravvivranno, ha proseguito, alcune diventeranno più forti, altre si concentreranno sul breve periodo, mentre alcune investiranno sul medio periodo. E queste ultime saranno quelle che avranno la meglio". Per la ripresa le aziende devono diventare veloci, reattive e dinamiche. "Nel futuro tutta l'azienda ruoterà intorno alle applicazioni che saranno governate dall'IT, un'IT che diventerà sempre più pervasiva, ha concluso. È però fondamentale agire adesso; quando la ripresa inizierà sarà troppo tardi. E le imprese che avranno sfruttato al meglio questo periodo di transizione arriveranno all'appuntamento magari provate ma più forti e con un vantaggio competitivo su chi non è stato in grado di sfruttare il momento".
[tit:Nuovi paradigmi tecnologici] E in questo periodo di transizione è importante anche guardare ai paradigmi tecnologici emergenti, che pur non avendo oggi un peso economico importante, hanno insite le potenzialità per crearlo domani. Il cloud computing è proprio uno di questi. Non è una tecnologia alternativa a quelle tradizionali, è un modello di fruizione della tecnologia complementare, che prevede l'erogazione e la fornitura dell'IT via Internet. Offre servizi condivisi, accessibili da Internet, gestiti in modo virtuale, il cui costo è strettamente dipendente dall'utilizzo. Il Cloud Computing è un modello che affascina soprattutto perché favorisce un'efficienza dei costi e rende l'utilizzo dell'IT più semplice, rapido, in cui la complessità viene gestita a monte. Tra gli ostacoli principali alla diffusione del modello vi sono la sicurezza, le performance, ma anche la difficoltà di integrazione con l'IT già in uso e la scarsa possibilità di customizzazione. È un miraggio per i fruitori, che pagano solo ed esclusivamente per ciò che utilizzano e, spesso è visto come un pericolo dai vendor. L'IT può dare un forte contributo allo sviluppo del Cloud Computing perché il paradigma tecnologico in questione richiede una capacità infrastrutturale consistente. Ma come deve essere il provider di cloud? Per i CIO deve soprattutto soddisfare condizioni di prezzo favorevole e rispettare i service level agreement. I primi fornitori di cloud, alla Amazon e Google non si sono concentrati sui livelli di servizio, su modelli definiti di prezzi, sulla sicurezza. Invece oggi sono questi gli aspetti da prendere in considerazione nel concepire una strategia di Cloud Computing. "L'orientamento dell'industria andrà sempre più verso un' IT non generico, di base, ma capace di abilitare il business, ha spiegato Frank Gens, Senior Vice President and Chief Analyst, IDC. C'è in atto un dibattito quasi religioso sul fatto che il software rilasciato in modalità on promise possa finire. Il cloud computing sarà una naturale espansione, non un qualcosa di sostitutivo, i modelli coesisteranno". "I grandi vendor IT si stanno organizzando - ha spiegato Gens. E le porte sono aperte anche per nuovi fornitori; c'è spazio anche per nuovi protagonisti, più innovativi. Adesso è il momento degli innovatori, gli early adopter, c'è ancora molto da fare in termini di tecnologie, soluzioni sicure, creazione dell'ecosistema. Ci vogliono i tempi della Legge di Moore. È un fenomeno che però non va ignorato. Verosimilmente nel triennio 2009-2011 i fornitori e utenti lavoreranno insieme per arrivare al mainstream. Le applicazioni saranno sempre più virtualizzate sul modello alla salesforce.com; la Sevice Oriented Architecture e il Software as a Service saranno più maturi". Il 2009 sarà l'anno in cui i principali fornitori, se non lo hanno già fatto, dovranno prendere una posizione sul cloud computing. In alcune strategie delle aziende IT il concetto di cloud è già abbozzato: c'è chi lo mette sotto il cappello dell'on demand, chi si lo inquadra come adaptive enterprise; qualsiasi sia l'etichetta che gli si dà il concetto è quello di guardare a un' IT caotica e complessa e organizzarla, virtualizzarla, automatizzarla, erogandola attraverso servizi. Secondo stime IDC nel 2012 il mercato IT varrà circa 31 miliardi di cui il 25-30% verrà dal cloud. I fornitori devono preparare l'offerta, non aspettarsi di guadagnare oggi. Il triennio 2009-2011 deve essere un periodo per consolidare. Anche se oggi, nell'attuale contesto economico le traiettorie di crescita sono state riviste al ribasso, il software as a service, che è strettamente legato al cloud, in questo triennio registrerà una crescita netta di 8 miliardi di dollari. "E' necessario agire adesso, superare il divario, ha enfatizzato Gens. Bisogna attrezzarsi per costruire una proposizione cloud, non omnicomprensiva, ma focalizzata. Bisogna investire su questo nuovo paradigma; chi lo adotterà e lo saprà sfruttare avrà la meglio sui concorrenti".
[tit:Parola di big] Come si sono attrezzate le aziende in questo momento di forte attenzione ai costi? Che posizione hanno preso rispetto a questo nuovo paradigma tecnologico? Gianluigi Castelli, Direttore ICT, ENI, ha spiegato che ENI ha effettuato un importante allineamento tra IT e Business, individuando alcune importanti azioni: un grande investimento infrastrutturale in un nuovo 'green datacenter'; un processo di consolidamento di tutte le core application (sia all'estero che in Italia); una maggior focalizzazione sul cliente concentrandosi su billing, customer care e Business Intelligence diffusa. "Stiamo osservando il cloud, ha affermato; l'industria IT però deve fare un passo avanti e guardare a punti cardine come l'interoperabilità e la standardizzazione". "Occorre soprattutto fronteggiare un problema di tipo culturale. In questo senso l'IT è ancora lontana dal cloud, dalla virtualizzazione. Occorre rompere la cultura di interessi specifici e raggiungere la piena convergenza tra TLC e IT". "Il vantaggio del cloud appare evidente nei mercati in cui non si ha a che fare con sistemi legacy, come nel consumer, ha dichiarato Luigi Freguia, Amministratore Delegato di HP Italiana e di EDS Italia. L'accessibilità offerta dal cloud computing consente di fare cose in tempi velocissimi, prima impensabili. È un'enorme opportunità per le PMI in particolare sul fronte applicativo più che su quello infrastrutturale. Per esempio, ha una portata dirompente per fornire capacità di avere il CRM on line, con applicazioni disponibili pay per use. L'accessibilità del cloud computing arriva prima a queste realtà piuttosto che alle grandi, dove occorre innescare un processo di governance molto forte, e bisogna avere sistemi di provisioning intelligenti e flessibili". "L'IT, ha enfatizzato Pietro Scott Jovane, Amministratore Delegato, Microsoft, produce efficienza consentendo di abbattere drasticamente i costi, di identificare nuove modalità per fare nuove cose e in modo più veloce. È questo il momento giusto per investire non per fermarsi. In quest'ambito il cloud computing è importante perché consente di virtualizzare l'infrastruttura e perché introduce la collaborazione a distanza". "All'innovazione non si può rinunciare e la tecnologia si affaccia alla crisi con livelli di maturità importanti, ha affermato Maria Grazia Filippini, Amministratore Delegato, Sun Microsystems. Il cloud è nella testa di molti operatori da tempo; non è niente di così stravolgente, è la conseguenza temporale logica di alcune evoluzioni tecnologiche. È un modello innovativo ma per sfruttarne appieno il paradigma occorre passare da un cambiamento culturale". "Bisogna fare attenzione anche alle insidie dei nuovi modelli, ha proseguito: la mancanza di interoperabilità, la condivisione spinta, i potenziali costi nascosti. È un paradigma interessante soprattutto per le PMI che possono in questo modo abbattere le barriere all'ingresso e accedere facilmente alle applicazioni. Per portare avanti questo cambiamento le aziende però devono essere sostenute". Ci sono alcuni importanti appuntamenti e iniziative che potrebbero innescare un'accelerazione del processo di innovazione nel nostro Paese. "Expò 2015 ed egov 2012 rappresentano una grande opportunità per l'Italia, per fare veramente innovazione, ha dichiarato Giuseppe Verrini, Amministratore Delegato di Adobe. In egov 2012 la tecnologia occupa una posizione centrale, un ruolo chiave per aumentare la produttività. L'Italia non può perdere il treno". "La tecnologia utilizzata nei processi di dematerializzazione, fatturazione elettronica, per esempio, ha proseguito, rappresentano il fulcro per innovare, migliorare e efficientare e danno la possibilità di colmare il gap. Però occorre agire, premiare e incentivare l'innovazione portando alla luce casi di eccellenza per innescare un meccanismo di stimolo. Bisogna dotarsi di strumenti Web 2.0 per lavorare meglio, condividere e collaborare". "È una grande occasione per mettere al centro il cliente, il cittadino, ha concluso". "La Pubblica Amministrazione è sempre stato un elemento importante per il Paese, nel bene e nel male, ha affermato Giovanni Rando Mazzarino, Direttore Operations e Tecnologie, Lottomatica. Dai momenti di crisi nascono le opportunità e la PA può veramente saltare step logici. La PA è un mondo che deve cambiare, è questo un momento di rottura. In questo momento ci vuole volontà, determinanzione. Se questi presupposti ci sono i problemi si possono risolvere anche molto velocemente". "Bisogna scegliere se contribuire a far crescere il Paese o appoggiare interessi miopi, ha concluso. Per crescere bisogna focalizzarsi e guardare alle best pratices presenti nel Paese".
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.