Le manifestazioni violente sono particolarmente dannose per la salute delle uve con la grandine che è l’evento atmosferico più temuto in questa fase stagionale.
Autore: Redazione Greencity
Torna il maltempo in un 2019 segnato fino ad ora dal verificarsi lungo la Penisola di cinque eventi climatici estremi al giorno tra trombe d’aria, bombe d’acqua, grandinate e nubifragi che hanno provocato gravi danni alle coltivazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della nuova perturbazione del mese di ottobre, sulla base della banca dati ESWD che ha rilevato in Italia un totale di ben 1354 eventi estremi, il 77% in piu’ dello stesso periodo dello scorso anno. A preoccupare sono gli effetti sulla vendemmia con i cambiamenti climatici che – sottolinea la Coldiretti – hanno determinato lo spostamento temporale delle operazioni di raccolta delle uve che proseguono ad ottobre con la raccolta delle grandi uve rosse autoctone Sangiovese, Montepulciano, Nebbiolo e che si conclude addirittura a novembre con le uve di Aglianico e Nerello. In Italia l’eccezionalità degli eventi atmosferici – ricorda la Coldiretti – è ormai la norma, tanto da aver condizionato nell’ultimo decennio la redditività del settore agricolo, con le perdite di raccolti dovute a calamità naturali che hanno assunto un carattere ricorrente. Il risultato – conclude la Coldiretti – è una perdita da 14 miliardi di euro in un decennio per l’agricoltura italiana, tra danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne e perdite della produzione agricola nazionale.
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