Batterie agli ioni di litio, la Commissione Europea approva progetto di Enel X
Nell'ambito del progetto, Enel X svilupperà strumenti per la previsione dei guasti e la modellizzazione del deterioramento delle batterie agli ioni di litio per aumentarne la vita utile e la sicurezza.
Autore: Redazione Greencity
Enel X sarà una delle 17 aziende che riceveranno finanziamenti approvati dalla Commissione Europea nell'ambito del Progetto paneuropeo IPCEI (Important Project of Common European Interest), volto a sostenere la crescente filiera europea di batterie mediante investimenti in attività di ricerca e sviluppo (R&S) e First Industrial Deployment (FID). Il progetto proposto da Enel X prevede lo sviluppo di strumenti basati sull'apprendimento automatico per la previsione dei guasti e la modellizzazione del deterioramento delle batterie agli ioni di litio di prossima generazione. Gli strumenti predittivi avranno l’obiettivo di allungare la vita utile delle batterie e aumentarne la sicurezza, ottimizzando al contempo le attività operative e di manutenzione. Il completamento del progetto è previsto entro il 2022. IPCEI segue il lancio nel 2017 da parte della Commissione europea della "European Battery Alliance" e la successiva adozione di un piano d'azione strategico per le batterie nel maggio 2018 per promuovere lo sviluppo di una filiera europea nel settore delle batterie, visto il loro ruolo chiave nella transizione energetica. Il progetto promuove lo sviluppo di tecnologie altamente innovative e sostenibili per le batterie agli ioni di litio per estenderne la durata, ridurne i tempi di ricarica, renderle più sicure e più rispettose dell'ambiente. Nell'ambito dell'IPCEI, sette Stati membri europei (Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Polonia e Svezia) forniranno nei prossimi anni fino a circa 3,2 miliardi di euro di finanziamenti per l'intero progetto, che dovrebbe essere completato entro il 2031. Il progetto coinvolgerà 17 partecipanti diretti, per lo più aziende tra cui Enel X, che collaboreranno strettamente tra loro e con partner esterni, come piccole e medie imprese (PMI) e organizzazioni di ricerca pubblica in tutta Europa.
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