Le novità del percorso di visita, l’apertura gratuita dei Giardini, gli ingressi serali, le prime grandi mostre ed eventi del 2020.
Autore: Redazione Greencity
La Reggia di Venaria riapre da martedì 3 marzo con nuove sorprese relative innanzitutto al percorso di visita e per l’ingresso gratuito ai Giardini. L’ingresso gratuito ai Giardini sarà fino al 29 marzo e poi ogni prima domenica del mese (minorenni solo se accompagnati). In occasione della Giornata delle donne, domenica 8 marzo 2020 a tutte le donne sarà riservato l'ingresso gratuito a Reggia e Giardini e lo sconto del 10% al Bookshop e al Caffè degli Argenti. La Camera di udienza del duca del Chiablese Benedetto Maurizio, in particolare, sarà ripensata in primavera per essere propedeutica alla visita della Residenza Sabauda, attraverso l’esposizione di mobili preziosi, oggetti e quadri di pregio messi a disposizione dalla Fondazione Accorsi Ometto che consentono di illustrare l’evoluzione degli stili nel Settecento. E’ stato anche predisposto un nuovo ingresso alla Reggia per parte del pubblico che potrà scegliere tra la visita completa comprensiva del piano interrato e quella più rapida del solo Piano Nobile, accedendo in questo caso direttamente dal loggiato del Palazzo di Diana verso la Corte d’onore. La cosiddetta Sala dei fagioli, già Anticamera dei Valletti a piedi, con i suoi magnifici stucchi, diventerà così il punto di snodo dei flussi dei visitatori sia del percorso di visita Teatro di Storia e Magnificenza sia delle mostre allestite nei due piani delle Sale delle Arti. Da aprile sarà visibile nella Sacrestia della Cappella di Sant’Uberto l’arazzo Madonna del Divino Amore della collezione del Museo Pontificio della Santa Casa di Loreto, capolavoro cinquecentesco della Manifattura di Bruxelles tratto dal dipinto di Raffaello conservato al Museo di Capodimonte di Napoli. Sarà questo un modo per partecipare alle celebrazioni per i 500 anni della morte del sommo artista. L’arazzo è stato restaurato dal Centro Conservazione Restauro La Venaria Reale e rimarrà esposto nell’ambito del percorso di visita della Reggia fino al 15 giugno, quando andrà in mostra al Palazzo Ducale di Urbino. Sempre da aprile aprirà, al secondo piano delle Sale delle Arti, Le macchiane sceniche del Gran Teatro Barocco dalle origini greco-romane alla contemporaneità, una piccola mostra didattica di una ventina di maquettes realizzate dal Corso di Scenografia teatrale dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, diretto dal prof. Massimo Voghera, che ripercorre la storia dello spazio scenico dall’antica Grecia ad oggi, concentrandosi sul teatro barocco.
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