La
pioggia come fonte di energia, ovviamente rinnovabile? L'idea è stata esplorata più volte ma ora arviva dalla City
University of Hong Kong (CityU) un progetto che ha maggiore concretezza di altri. Il progetto è frutto di una collaborazione con altri due istituti: la University of Nebraska-Lincoln e l'Accademia delle Scienze di Pechino. Ed è abbastanza concreto da essersi guadagnato la pubblicazione sulla rivista Nature.
Ci sono state diverse ricerche e alcune applicazioni pratiche legate ai cosiddetti
Droplet-based Electricity Generator (DEG). Si tratta di sistemi che in vario modo sfruttano l'
effetto triboelettrico, ossia la generazione di cariche elettriche statiche per attrito. È un fenomeno noto da migliaia di anni e che sperimentiamo quando strofiniamo fra loro due materiali.
A livello microscopico, anche una goccia di pioggia che scivola su una superficie genera elettricità. Sempre ammesso che il materiale abbia le necessarie caratteristiche. Il vero problema è che
questa elettricità è estremamente ridotta. Inoltre, i sistemi che possono raccoglierla hanno dimostrato sinora una efficienza insoddisfacente.
Il lavoro di ricerca della università di Hong Kong ha seguito due direttrici. Da un lato lo sviluppo di un materiale che
favorisse lo sviluppo di cariche elettriche quando colpito e "percorso" da gocce di pioggia. Dall'altro, un sistema
più efficiente di raccolta dell'energia sviluppata in questo modo.
Dettagli tecnici a parte, la soluzione progettata dai ricercatori ha raggiunto livelli di produzione energetica significativi. Con essa, secondo i ricercatori stessi, una goccia da 100 microlitri (quindi 0,1 millilitri) che cade sul nuovo materiale da un'altezza di 15 centimetri può generare una tensione di
oltre 140 Volt. La potenza massima generabile è di circa
50 Watt per metro quadrato.
Il lato particolarmente interessante della nuova soluzione ideata dai ricercatori di Hong Kong è che
può essere applicata teoricamente ovunque. O meglio, in qualsiasi situazione in cui gocce d'acqua colpiscono una superficie solida e vi scivolano sopra. A lungo termine - ha
spiegato il Professore
Wang Zuankai, capo del team di Hong Kong - si può pensare di applicarla anche alle fiancate delle imbarcazioni, agli ombrelli e persino all'interno delle bottiglie per l'acqua.