Per il trasporto aereo si profilano grandi cambiamenti all’orizzonte: da una maggiore sostenibilità grazie all’impiego di motori elettrici, alla possibilità di voli supersonici e suborbitali
Autore: Redazione Greencity
Trasporto aereo più green, voli supersonici e trasferimenti suborbitali: questi gli orizzonti verso cui si sta orientando lo sviluppo dell’industria dell’aviazione civile con un fermento tecnologico, cui partecipano grandi e piccole realtà del settore. Oggi il trasporto aereo genera a livello globali circa il 2,4% delle emissioni di anidride carbonica, ma l'Organizzazione Internazionale per l'Aviazione Civile delle Nazioni Unite prevede che il settore potrà arrivare a pesare per il 25% entro il 2050 se non verranno prese opportune misure di contenimento. D'altra parte, attualmente quasi tutti i piccoli aerei bruciano ancora carburante al piombo e quasi nessuno dispone di sistemi di controllo delle emissioni. L’aspetto della sostenibilità rappresenta dunque una priorità da affrontare con estrema urgenza da parte di tutto settore, che da anni sta cercando una soluzione nella sperimentazione di motori elettrici. Il primo esempio di un loro utilizzo risale addirittura a 50 anni fa, quando il Militky MB-E1 è decollato utilizzando un motore elettrico Bosch da 10 kilowatt. Nei decenni successivi si sono succedute molte altre sperimentazioni, dall'e-Genius tedesco all'E-Fan X ibrido della Boeing. Fino ad arrivare al 2019, quando verso la fine dell'anno un motore elettrico sviluppato della startup australiana magniX ha alimentato un de Havilland Canada Beaver DHC-2. Pochi mesi prima, l’americana Ampaire aveva testato, invece, la propulsione elettrica a bordo di un Cessna Skymaster. In questo caso un motore elettrico alimentato a batteria aveva sostituito uno dei due motori dell'aeromobile, applicando uno schema ibrido parallelo in cui il motore a combustione e quello elettrico sono riusciti a lavorare di concerto. Attraverso l'uso di questo tipo di motori si calcola che le emissioni degli aeromobili potrà ridursi dal 50 al 70%. Con ampi margini di miglioramento.
Il ritorno dei voli supersonici I velivoli elettrici attualmente in fase di test consentono solo viaggi brevi: oggi la loro autonomia è, infatti, pari a circa 160 km. Questo significa che dovranno passare molti decenni prima che gli aerei elettrici commerciali con una significativa capacità passeggeri possano riuscire ad attraversare continenti e oceani. Diverso il discorso per quanto riguarda il tema della velocità. In passato jet supersonici come il Concorde sono riusciti a percorrere distanze da New York a Parigi in sole 3,5 ore. Si tratta, però, di aeromobili che da anni sono ormai in pensione: l’ultimo volo di un Concorde è avvenuto nel 2003. Dopo quest'anno il jet è stato ritirato per motivi legati alla sicurezza, alla sua anti-economicità, all’uso inefficiente del carburante e all'eccessivo inquinamento acustico. Una volta risolti tutti questi problemi è possibile che si possa tornare a immaginare viaggi commerciali supersonici. Al lavoro su questo fronte sono soprattutto due compagnie, Lockheed Martin e Boeing, affiancate da numerose startup, tra cui Aerion Corporation, Spike Aerospace, Hermeus e Boom. Quest’ultima in particolare ha già raccolto finanziamenti per la produzione di un velivolo in grado di trasportare 55 passeggeri a velocità Mach 2.2. Tra i progressi tecnologici l'azienda vanta, in particolare, materiali compositi termoresistenti per una migliore aerodinamica, una maggiore durata della cellula e una migliore efficienza nell’uso del carburante.
Un orizzonte suborbitale Tra le frontiere dell’industria dell’aviazione va sicuramente citata anche la possibilità di viaggi suborbitali, che in prospettiva potranno addirittura garantire voli New York-Parigi in meno di un'ora. Al lavoro in questo ambito sono soprattutto aziende come Blue Origin, Virgin Galactic e SpaceX, attente da tempo a cavalcare il tema del turismo spaziale. A lanciare l’idea per primo è stato Elon Musk, Ceo di SpaceX, che un paio di anni fa ha accennato alla possibilità di usare razzi per trasportare passeggeri da una piattaforma galleggiante a un’altra. Si tratta di un ambito di sviluppo dalle prospettive non immediate, che forse vedrà concretizzare qualcosa solo nel prossimo decennio. La tecnologia dovrà passare, infatti, attraverso un lungo e rigoroso processo di verifiche per quanto riguarda gli aspetti di sicurezza. La stessa infrastruttura per il trasporto richiederà anni per essere costruita, anche se la creazione di alcuni spazioporti rappresenta sicuramente un primo passo verso questo obiettivo.
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