Ibm sta investendo risorse nello studio di
tecnologie innovative di
risparmio energetico: per l'esattezza, al centro degli studi della società, un progetto di ricerca nel campo delle
batterie ricaricabili.Il 26 e il 27 agosto, presso l'
Almaden Insitute, ci sarà la possibilità di un confronto fra ricercatori provenienti dal mondo dell'
accademia, del
governo, dell’
industria, dai
laboratori di ricerca e dell’
informazione per un dialogo intellettuale di alto livello e vigoroso incentrato sulle principali sfide ai limiti della scienza e della tecnologia.
Facendo leva sull’esperienza nel campo delle scienze dei materiali, nanotecnologia, chimica verde e supercomputing, gli scienziati dell’
Ibm Research’s Almaden lab di San Jose, in California, hanno intrapreso una ricerca pluriennale su una rete di
immagazzinamento di energia efficiente, a basso costo. Proprio questo l'obiettivo degli studi di Ibm, ossia la realizzazione di batterie in grado di immagazzinare una quantità di
energia dieci volte superiore a quella delle più potenti batterie a ioni di Litio. Queste nuove batterie potrebbero alimentare
reti di distribuzione di energia, spingere la diffusione di
autoveicoli elettrici e altro ancora.Il progetto non ha una finalità a sé stante, ma è inserita in un contesto più ampio: l’attenzione dell’azienda sull’esplorazione delle tecnologie per le batterie deriva dall’iniziativa
Big Green Innovations. Annunciata nell’ottobre 2006, come parte dell’investimento di Ibm in 10 nuovi campi generati dall’
InnovationJam, Big Green Innovations si è concentrata sulla gestione delle
risorse idriche, l’
energia alternativa e la
gestione del carbonio.
Al termine della ricerca, Ibm intende costruire
accordi di collaborazione con industrie leader, università e mondo della ricerca, e altri campi di attività. L’azienda punterà a brevettare le
proprietà intellettuali che risulteranno dalla ricerca piuttosto che procedere alla produzione delle batterie.