Il
WWF ha pubblicato il report
“Safe Cities in armonia con la Natura: per città più verdi, più sane e più sicure” nel quale viene messo in evidenza come sia arrivato il momento di riprogettare le nostre città, realizzando piani e progetti di trasformazione e rigenerazione urbana che diano più spazio alla natura, garantendo, già da ora, la resilienza dei sistemi naturali e, nelle città attraversate dai corsi d’acqua, interventi realizzati con “nature based solutions”.
Durante il lockdown, paradossalmente, abbiamo apprezzato l’importanza della natura che ha bussato alle porte delle nostre città e con cui conviviamo nei nostri centri urbani e abbiamo capito l’importanza di fare scelte per vivere in Safe Cities, in aree urbane che siano sane, sicure e in armonia con la natura.
Ma le previsioni - elaborate su dati ISPRA dal gruppo di ricerca dell’Università dell’Aquila che da anni lavora col WWF - dimostrano che c’è ancora molto da fare perché,
secondo le stime più ottimistiche, rischiamo al 2050 che le aree urbanizzate in Italia (dove già oggi vive più di 1/3 della popolazione)
divorino altri 800 chilometri quadrati di aree libere, un’area equivalente a 2,5 “Rome” delimitate dal GRA (interamente edificate) e che l’assedio dei Siti Natura 2000 - le aree di pregio tutelate dall’Europa - localizzati nelle nostre pianure non si arresti, invadendo le aree di stretta adiacenza e arrivando così a cancellare quasi altri 10.000 ettari di pregio (considerando che sono già 140mila gli ettari delle aree buffer dei siti comunitari già urbanizzate in tutte le aree del paese).
Il Report presenta anche una carrellata di puntali ma avanzate esperienze di successo, spesso favorite e realizza dall’associazione con il contribuito di studenti, comitati e associazioni locali. È il caso delle iniziative delle Classi Controcorrente (per un rapporto più equilibrato con i nostri corsi d’acqua urbani) e del Contest Scuole Urban Nature (per la realizzazione di progetti per aumentare la biodiversità nelle scuole e nelle aree ad esse vicine), prese dal Settore Educazione del WWF Italia. Della tutela e della riqualificazione del lago naturale dell’area ex Snia Viscosa nel quartiere Pigneto-Prenestino di Roma – dove sono state censite 80 diverse specie di uccelli -, dichiarato recentemente dalla Regione Lazio Monumento Naturale, grazie anche all’azione del gruppo locale del WWF. La
grande rete ecologica costituita a sud di Milano dalle 8 oasi gestite direttamente dal WWF Martesana Sud Milano per un totale di 40 ha a cui si aggiungono altri 100 ha di aree salvaguardate a diverso titolo (in un’area che ricomprende zone delicate come quella del Lambro e le aree verdi dei Comuni di San Donato Milanese e San Giuliano). Il Parco della Salute nei pressi di Porta Felice a Palermo, realizzato e riqualificato grazie all’intervento tecnico di AIPIN - Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica - ma, soprattutto, grande e generoso contributo del volontariato e di raccolta fondi tra i cittadini. E, non da ultima, la realizzazione del Parco Alex Langer a Rovigo, esperienza di successo che ha visto come capofila il WWF provinciale, che ha reso accessibile alla popolazione e poi, nel tempo, ha riqualificato un’area boschiva di 7 ettari (dove era localizzato il Campo nazionale di Tiro ottocentesco), situata a nord della città, sulla sponda destra del canale Cerasola e per la quale è stato richiesto un progetto di valorizzazione al Comune di Rovigo.