Con oltre
30 milioni di ettari sparsi in tutto il mondo, il bambù si sta rivelando una preziosa risorsa naturale, sia in termini economici che in termini ambientali e di produzione di biomassa.
Un ettaro di piantagione di bambù, se ben gestito, può generare
più di 300 tonnellate di biomassa all’anno e, quindi, è considerato uno strumento estremamente efficace per il sequestro del carbonio
[1]. I vantaggi del bambù sono tantissimi, e ancora sconosciuti ai più. A fare il punto sulla tematica ci ha pensato
Forever Bambù (
https://www.foreverbambu.com/lp-fb27/), realtà impegnata nella piantumazione del bambù gigante, mediante l’agricoltura biodinamica e simbiotica, a fini industriali, alimentari ed energetici, e partner del progetto
ONU ActNow a sostegno delle azioni individuali contro il cambiamento climatico. Forever Bambù ha raccolto il
primo studio italianosu bambuseti impiantati sul territorio nazionale, realizzato dalla dott.ssa
Elena Neri, esperta in ecotossicologia e Fondatrice di Indaco2, società specializzata in Indicatori di Sostenibilità per la valorizzazione ambientale di prodotti e aziende. L’economia legata all’utilizzo del bambù occupa attualmente, a livello planetario, oltre
600 milioni di persone (l’
8,5%a livello globale) impegnate tra lavorazione diretta e indotta. Nella sola Cina, dove la coltivazione di Bambù Gigante a scopo industriale ha ormai 50 anni di storia, gli ettari piantumati sfiorano i
10 milioni e sono oltre
6 milioni le persone che lavorano nelle piantagioni. Dal 2014, Forever Bambù ha costruito un patrimonio immobiliare di
85 ettari di proprietà, di cui
67 dedicati alla coltivazione del bambù gigante. Per il 2021, l’azienda punta a raggiungere i
127 ettari di proprietà, di cui
107 piantumati a bambù gigante.I prodotti della coltivazione del bambù sono i germogli e le canne, che insieme vantano oltre
1600 diversi utilizziindustriali ed alimentari. A livello mondiale, il
27,5% del mercato è rappresentato dalle canne, mentre il
72,5% è costituito dai germogli.
Grazie all’attività di Forever Bambù, con protocolli precisi di gestione e taglio periodico delle piante, i vantaggi che si ottengono in termini di assorbimento di CO2 nell’aria sono tantissimi. Una pianta madre di bambù gigante, raggiunge la maturità in
8-9 anni. In questo tempo, la pianta madre inizialmente piantumata cresce e si espande fino a diventare composta da
almeno 25 fusti (canne) alti fino a
20 metri e con un diametro alla base che può arrivare anche a
20 cm.
A maturità raggiunta, il bambuseto viene diradato ogni anno in inverno, per almeno il
30% della superficie. La primavera seguente, grazie alla crescita portentosa della pianta, la foresta avrà fatto ricrescere integralmente la porzione diradata per consentire, nell’inverno seguente,
di diradare un altro 30%. Questo processo continua ogni anno e per i successivi
100 anni. Il tempo di vita massimo medio del bambuseto è, quindi, di circa 100 anni, in quanto la sua fioritura gregaria avviene al centesimo anno dalla piantumazione.
Nei primi otto anni di crescita - ovvero da quando il bambù viene piantato a quando diventa completamente adulto e si espande fino alle 25 canne – nelle analisi portate avanti da Forever Bambù, in collaborazione con Indaco, si parla di un assorbimento di
1071 kg (divisi in
107 kg assorbiti dai rami e dalle foglie,
581 kg dai culmi, ovvero le canne, e
303 kg da radici e rizomi, i fusti sotterranei).
Nella configurazione adulta, una pianta madre gestita secondo i criteri Forever Bambù, assorbe ogni anno
229,4 kg di CO2. Una pianta di
bambù gigante moso (tra le varietà di bambù più apprezzate per la sua versatilità), in tutta la sua vita, può assorbire dunque fino a
21.105 kg di CO2 grazie ai rami, alle foglie e ai culmi. Un bambuseto Forever Bambù di un ettaro (che comprende circa
1200 piante madri di bambù che diventano circa 30.000 canne nel bambuseto adulto) preleva annualmente dall’atmosfera una
quantità di anidride carbonica 36 volte maggiore rispetto ad un bosco misto di conifere e latifoglie (si parla quindi di
275 tonnellate di CO2 all’anno contro le
7,74 tonnellate di un bosco misto).