WWF: 94% delle aree agricole in Europa contaminato da più di un pesticida

"Ad oggi alcuni pesticidi ampiamente usati in agricoltura possono causare negli anfibi tassi di mortalità del 100% dopo un'ora dall'esposizione" afferma Isabella Pratesi, direttore del programma di Conservazione del WWF Italia.

Autore: Redazione Greencity

La diversità di specie animali e vegetali del nostro Pianeta sta sparendo ad un ritmo allarmante negli ultimi anni, per molti scienziati stiamo attraversando la sesta estinzione di massanella storia della Terra, questa volta però innescata da una singola specie, l'essere umano. L'agricoltura intensiva industriale  è una delle principali cause di perdita della biodiversità in Europa e nel nostro Paese e a pagarne le conseguenze non sono  oltre che l'uomo stesso, soltanto mammiferi, uccelli e insetti (si pensi al ruolo fondamentale degli impollinatori), ma anche specie meno note come numerosi rettili e anfibi, quest'ultimo uno dei gruppi faunistici maggiormente in al mondo pericolo.  
Questo è quello che sostiene il report "Le misure non sono tutto: l'importanza della piccola fauna per un'agricoltura sostenibile"che il WWF lancia oggi.
A quanto sostiene il WWF, sulla base anche del rapporto sullo "Stato della Natura" dell'Unione europea,  l'uso intensivo e prolungato di pesticidi nelle aree agricole, è  uno dei principali fattori di minaccia alla base del declino della biodiversità poiché queste sostanze chimiche hanno effetti tossici anche su organismi viventi che non sono il loro diretto bersaglio, come anfibi e rettili ma anche uccelli, mammiferi, insetti impollinatori e uomo, con ripercussioni drammatiche sugli ecosistemi. A livello globale, il 64% dei terreni agricoli è a rischio di inquinamento da più di un pesticida e il 21% da più di dieci.
In Europa il 62% delle aree agricole è ad alto rischio di inquinamento da un pesticida e il 94% da più di una sostanza. Oltre all'elevata tossicità, molti composti sono altamente persistenti nelle matrici ambientali (acqua, suolo e aria) e altamente bioaccumulabili nei tessuti grassi di molti animali.  
L'Italia, grazie alla sua peculiare posizione geografica, è il Paese europeo con la massima diversità di rettili e anfibi, con circa 44 specie di anfibi (di cui 14 endemiche) e 56 di rettili (di cui 5 endemiche). Ma oggi il 36% delle specie di anfibi e il 19%  di rettili sono fortemente minacciate. Componenti importantissime degli ecosistemi, rettili e anfibi sono veri e propri alleati delle nostre produzioni agricole: predando roditori, insetti e altri invertebrati spesso vettori di malattie per le coltivazioni, contribuiscono a ridurre la diffusione di zanzare, pulci e zecche, e costituiscono a loro volta una importante fonte di cibo per molti animali. Inoltre, anfibi e rettili, per le loro caratteristiche biologiche ed ecologiche, sono ideali "bioindicatori" ossia organismi utili per valutare le variazioni nella qualità dell'ambiente.

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