Più di un italiano su due (55%) ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari adottando nell’ultimo anno strategie che vanno dal ritorno in cucina degli avanzi ad una maggiore attenzione alla data di scadenza. E’ quanto emerge dai risultati di un sondaggio condotto sul sito
www.coldiretti.it diffuso in occasione della presentazione del primo Rapporto globale sullo spreco,
Food&waste around the world di Waste Watcher International.
Non si tratta solo di un problema etico ma che determina anche – precisa la Coldiretti – effetti sul piano economico ed anche ambientale per l’impatto negativo sul dispendio energetico e
sullo smaltimento dei rifiuti. La pandemia ha impresso una vera e propria svolta green nei comportamenti degli italiani proprio a partire dalla tavola, spinta dal fatto che le misure anti contagio – sostiene la Coldiretti – portano la gente a stare di più a casa con il recupero di riti domestici come il cucinare che diventa oltre che necessità quotidiana anche un momento di aggregazione familiare più sicura di un pasto o di un aperitivo in mezzo a estranei o a persone che vivono fuori dal proprio nucleo domestico.
Il risultato è che quasi due italiani su 3 (64%) si sono improvvisati chef tra le mura domestiche per sperimentare vecchie e nuove ricette con un trend in crescita iniziato nella fase più acuta dell’emergenza ed alimentato dallo smart working. Una tendenza proseguita anche con la ripresa del lavoro, dove è tornata la gavetta
per più di 1 italiano su 2 (53%), magari recuperando gli avanzi della sera prima.