Mercato auto settembre -32,7% sul 2020 e -26,2% sul 2019
Microchip e azzeramento dei fondi per i veicoli elettrici e plug-in affondano il mercato.
Autore: Redazione Greencity
Secondo i dati diffusi dal CED del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, a settembre le immatricolazioni di autovetture totalizzano 105.175 unità, registrando -32,7% sul pari mese 2020 e -26,2% rispetto a settembre 2019. Nel cumulato dei primi nove mesi 2021, i volumi immatricolati raggiungono 1.165.491 unità, con un incremento del +20,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e -20,6% su gennaio-settembre 2019 (circa 300.000 unità perse). “Purtroppo, l’affondo di settembre è allarmante e dimostra come siamo ancora lontani dai volumi pre-pandemia; ad agitare le acque, in questi mesi, concorrono l’intermittenza degli incentivi e i problemi connessi alla carenza dei semiconduttori nelle supply chain di tutto il mondo, che si traducono in un calo di disponibilità di veicoli completi, una drastica riduzione delle vetture fatturate e consegnate e un allungamento dei processi di acquisto da parte dei clienti” – dichiara Adolfo De Stefani Cosentino, Presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto. “Abbiamo apprezzato gli interventi del Governo, su input del Ministero dello Sviluppo economico, di spostare le risorse dell’extrabonus sul fondo Ecobonus, rendendo di nuovo disponibili circa 57 milioni di euro, nonché la proroga dei termini per il completamento delle prenotazioni sulla piattaforma Invitalia (al 30 giugno 2022, in luogo del 31 dicembre 2021), necessaria per fronteggiare i tempi di consegna incerti dei veicoli nuovi a causa della crisi dei microchip. Tuttavia – continua De Stefani – le limitate risorse recuperate per l’ecobonus sono state azzerate nell’arco di due giorni riproponendo il rischio di una battuta d’arresto per il mercato dei veicoli elettrici e ibridi plug-in (fino a 60 g/Km di CO2). Gli incentivi statali sono, infatti, determinanti per vendere questi veicoli, i cui prezzi restano ancora elevati per un’accessibilità diffusa rispetto alle auto tradizionali, mentre la discontinuità crea enorme incertezza, penalizzando le scelte green dei consumatori e la programmazione delle imprese. Occorrono nuove risorse, senza attendere il prossimo anno”. “Ma navigare a vista, senza un chiaro piano strutturale di medio-lungo periodo per sostenere gli acquisti di veicoli a impatto zero e a basse emissioni di CO2, ci espone a notevoli rischi. Serve adottare una politica diversa per raggiungere gli ambiziosi obiettivi nazionali ed europei e non quella suggerita dalle misure emergenziali. Lo stanziamento di adeguate coperture finanziarie, atte ad accompagnare il rinnovo del parco auto circolante più vecchio ed inquinante, nel rispetto del principio di neutralità tecnologica, deve essere quindi centrale nell’attuare le politiche destinate alla transizione ecologica, evitando perdite di professionalità, competitività e tagli occupazionali”, conclude De Stefani. L’analisi per canali di vendita mostra che le immatricolazioni di auto intestate ai privati hanno perso -34,4% nel mese (-18% su settembre 2019), mentre a livello cumulato si registra +20,4% sul 2020 e -12,8% sul 2019. Le auto intestate a società e noleggio perdono rispettivamente -31,1% e -26,2% nel mese (-51,8% e -22,3% su settembre 2019) mentre le variazioni cumulate sono del +18,2% e +23,8% sull’anno scorso (-37,6% e -26,1% rispetto a gen-sett 2019).Nei dati progressi da inizio anno, la quota di mercato dei privati è al 62,8% (-0,25 p.p. sul 2020 e +5,4 p.p. sul 2019), quella delle società al 13,9% (-0,32 p.p. sul 2020 e -3,8 p.p. sul 2019) e il noleggio raggiunge una rappresentatività del 23,3% (+0,57 p.p. su gen-ago 2020 e -1,75 p.p. sul 2019). Dal punto di vista delle alimentazioni, si registra il consistente e continuo calo delle vetture a benzina (-48,3%) e diesel (-60,5%) che da inizio anno scendono ad una rappresentatività, rispettivamente del 30,8% e 23,2%. Nel mese flettono anche il GPL (-16,7%) e il metano (-38%), le cui quote nei 9 mesi si attestano a 7% e 2,3%. Incrementi sostenuti per elettrico (+107%) e plug-in (+77,1%), con quote di mercato che raggiungono nel periodo gennaio-settembre il 4% (+2,14 p.p. sul 2020) e 4,3% (+2,95 p.p. sul 2020).
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