Secondo una ricerca dell'Università di Goteborg, solo l'introduzione di nuovi servizi IT farà uscire il mondo dell'automobile dalla crisi: ma per farlo, serve un radicale cambiamento nella visione dell'auto.
Autore: Redazione GreenCity
Secondo una ricerca dell'Università di Goteborg, solo l'introduzione di nuovi servizi IT farà uscire il mondo dell'automobile dalla crisi: ma per farlo, serve un radicale cambiamento nella visione dell'auto. "L'industria automobilistica, al momento, vede i servizi dell'Information Technology (IT) come qualocsa che riguarda la sola dimensione fisica di un'auto", afferma Jonas Kuschel, ricercatore dell'Università di Goteborg e uno degli autori dello studio. "Se vuole sperare di uscire dallo stato di crisi tecnologica e industriale in cui si trova", afferma ancora Kuschel, "devono cambiare prospettiva". Perché l'auto non è solo un mezzo di trasporto, ma anche un mondo in cui si vive, si lavora, si comunica con altre persone, addirittura con le infrastrutture, come le strade, i caselli, i segnalatori elettronici di traffico o di ostacoli. E molto altro ancora. Nella sua ricerca, Kuschel studia i prerequisiti per lo sviluppo di servizi IT installabili sugli autoveicoli. Per esempio, sarebbe possibile che lo stesso veicolo prenotasse riparazioni, tagliandi o revisioni - in base alle segnalazioni di sensori esterni sul livello dell'olio, lo stato dei filtri, dei freni e della meccanica in genere – e collegandosi via wireless all'officina desiderata. La lista delle possibili innovazioni e lunghissima. Sviluppare questi servizi, però, secondo Kuschel richiede una apertura verso l'esterno da parte dell'industria automobilistica molto maggiore di quella attuale. "Perché tutto ciò diventi realtà, l'industria dell'auto deve passare da una percezione di questi servizi come parte del prodotto ad una in cui sono parte integrante dell'uso che del veicolo, in una rete che comprende moltissimi altri attori."
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