La tecnologia MultiAir

Una nuova tecnologia che annovera tra i vantaggi la riduzione delle emissioni inquinanti e la riduzione dei consumi, aumentando contemporaneamente potenza e coppia è certamente molto interessante. Diamo uno sguardo alle caratteristiche principali.

Autore: Redazione GreenCity

Una delle tecnologie più innovative nel campo dell'automobilismo è certamente quella chiamata MultiAir, che offre vantaggi non soltanto sul versante della riduzione dei consumi di carburante, ma anche sul versante dell'ambiente riducendo le emissioni nocive.
La tecnologia Multiair applicata ai motori Fiat permette infatti di ridurre consumi, emissioni, ma senza sacrificare aspetti come coppia massima e la potenza dell'autovettura che, anzi, vengono incrementati. In pratica MultiAir è un nuovo sistema di gestione delle valvole del motore per controllare molto meglio rispetto al passato l'afflusso di aria, e quindi la combustione nei cilindri.



Si tratta di fatto di un sistema elettro-idraulico che permette di controllare direttamente l'aria intervenendo sulla valvole di aspirazione del motore senza l'utilizzo della consueta farfalla. La cosa interessante è che questo sistema non è utilizzabile soltanto per un tipo di combustibile, ma può essere adattato, per cui, anche se le prime versioni sono destinate ai motori a benzina, si attendono gli sviluppi anche per le versioni con alimentazione Diesel.

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Uno dei fattori fondamenti per il controllo della combustione nei motori a benzina (per quelli Diesel, a causa del principio di funzionamento, le cose sono diverse) è costituito dalla quantità e dalle caratteristiche della carica d'aria che arriva nei cilindri. In passato, i sistemi tradizionali avevano lo svantaggio di sprecare circa il 10% dell'energia utile a causa delle perdite connesse con il pompaggio dell'aria fresca.
Il sistema MultiAir offre invece un controllo dinamico dell'apertura e chiusura delle valvole che è molto più selettivo, raffinato e preciso dei sistemi precedenti, cosa che permette di ottenere risultati tangibili su diversi fronti.



Per il raggiungimento di questi risultati comunque, una parte essenziale della tecnologia, come per esempio la gestione del sistema avanzato di attuazione elettronica e di controllo delle valvole di aspirazione, è legata alla parte elettronica. Il sistema infatti è gestito da un microcontrollore Freescale che permette di realizzare le complesse impostazioni necessarie al funzionamento in regime dinamico.
I vantaggi indotti dalla tecnologia MultiAir, stando ai dati dichiarati dal produttore, sono molteplici, come per esempio l'incremento di circa di circa il 10% della potenza massima utilizzando uno specifico profilo per la camma meccanica, oppure l'aumento del 15% della coppia massima usando delle strategie di chiusura anticipata della valvola di aspirazione, in modo da massimizzare la quantità di aria nei cilindri. Un altro vantaggio consiste nell'eliminazione delle perdite di pompaggio, e questo comporta sia una riduzione del consumo di carburante che una riduzione delle emissioni di CO2, quantificabile nel 10%. Nel caso di motori sovralimentati e di piccola cilindrata, la riduzione del consumo di carburante, a parità di prestazioni, può invece arrivare sino a 25% rispetto ai motori aspirati. Sempre sul versante dell'ecologia si può raggiungere una riduzione delle emissioni del 40% di HC/CO e del 60% di NOx grazie all'ottimizzazione del controllo delle valvole e relative strategie per il warm up. Quello della quantità di NOx è un argomento decisivo per i prossimi motori, soprattutto per quelli Diesel. Le normative Euro 6,infatti, che entreranno in vigore in futuro, prevedono dei valori molto restrittivi e piuttosto difficili da ottenere con sistemi tradizionali, soprattutto sui motori di cilindrata ridotta.

[tit:I motori]
Il primo esempio di applicazione della tecnologia MultiAir coinvolge il Fire da 1400 centimetri cubi a16 valvole, sia in versione aspirata che turbo, di Fiat Powertrain Technologies, la società del Gruppo Fiat che raggruppa le attività per i motopropulsori.



Il passo successivo sarà il motore a benzina da 900 centimetri cubi siglato SGE (acronimo di Small Gasoline Engine), anche in questo caso sia aspirato che turbo, progettato per trarre vantaggio dalla tecnologia MultiAir. La ridotta cilindrata di questo motore bicilindrico sovralimentato a benzina consentirà di ottenere bassi livelli di emissione di CO2, analoghi a quelli Diesel, che potranno essere ulteriormente ridotti, nella versione a metano. Questa tecnologia offre, inoltre, ampie possibilità di sviluppo in futuro, al punto che diventa possibile pensare a una eventuale unificazione fra le architetture dei motori Diesel e quelli a benzina, con una serie di componenti in comune.

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