Bollette gas: aumenti fino a 205 euro se tornassero oneri e Iva

Per stimare l’impatto degli oneri di sistema, Facile.it ha preso in esame le tariffe in vigore nel mercato tutelato a settembre 2021, le ultime prima dell’azzeramento; all’epoca, questa voce di spesa era pari, su una bolletta tipo, a 5,6 centesimi per smc.

Autore: Redazione Greencity

A fine mese scadrà l’azzeramento degli oneri di sistema sulle bollette del gas e l’Iva agevolata al 5%; secondo le stime di Facile.it, se il Governo non rinnoverà le due misure, la spesa per una famiglia tipo potrebbe aumentare fino a 205 euro su base annua, con un rincaro fino al 16%.
Per stimare l’impatto degli oneri di sistema, Facile.it ha preso in esame le tariffe in vigore nel mercato tutelato a settembre 2021, le ultime prima dell’azzeramento; all’epoca, questa voce di spesa era pari, su una bolletta tipo, a 5,6 centesimi per smc.
Se gli oneri tornassero nella stessa misura di allora, l’aumento per una famiglia tipo sarebbe di 41 euro su base annua, con un incremento di circa il 3% rispetto ad oggi. Se, oltre agli oneri, anche l’Iva tornasse alla sua aliquota originale, vale a dire 10% per consumi fino a 480 smc e 22% per quelli superiori, l’aggravio complessivo sarebbe di 205 euro su base annua. La stima sull’Iva è basata sul PUN rilevato ad agosto 2023; qualora questo dovesse crescere, il peso in valori assoluti dell’imposta sarebbe superiore.
«Oggi il prezzo del gas è nettamente inferiore rispetto al 2022, ma le bollette rimangono comunque elevate se paragonate a quelle degli anni precedenti; la fine delle misure introdotte dal Governo andrà certamente a pesare sulle tasche di molte famiglie italiane», spiega Gabriele Airoldi, BU Director Gas&Power di Facile.it. «Il consiglio per i consumatori è, come sempre, di fare attenzione agli sprechi e di ridurre, laddove possibile, i consumi, anche in vista della stagione invernale quando i prezzi del gas potrebbero tornare ad aumentare. Fondamentale, inoltre, scegliere con attenzione il proprio fornitore, soprattutto per chi è ancora nel mercato tutelato; la fine del regime di tutela si avvicina e, salvo ulteriori rinvii, è prevista per gennaio 2024;  il suggerimento per chi ancora non l’ha fatto è di muoversi per tempo nella scelta del nuovo contratto».

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