Greenpeace ha diffuso la propria classifica
"Cool IT", che premia l'impegno del settore dell'Information Tecnology sul fronte dei cambiamenti climatici. Secondo i dati dell’associazione ambientalista, nessuna azienda ottiene un punteggio superiore a 50 su 100.
Ibm mantiene il primo posto con 43 punti grazie alla vasta gamma di soluzioni per il clima e all'impegno a ridurre le proprie emissioni, ma
HP è a solo un punto di distanza. Sia HP che
Toshiba hanno mostrato progressi nel fornire più informazioni su come le soluzioni proposte siano in grado di ridurre le emissioni globali.
Al contrario
Dell,
Nokia e
Sony, secondo i parametri della classifica, non fanno passi avanti.
Sharp è l'unica azienda giapponese che abbia lodato l'impegno del proprio Governo a ridurre le emissioni del 25% entro il 2020. La neo-arrivata
Google ha fissato un piano per ridurre le proprie emissioni al 2030, ma non si è ancora espressa pubblicamente affinché sia raggiunto un accordo stringente a Copenhagen, mentre l'amministratore delegato di
Eriksson ha già rilasciato dichiarazioni sull'urgenza di affrontare il problema dei cambiamenti climatici.
La classifica completa può essere consultata a questo
link.