Gli italiani e lambiente

Gli italiani bocciano le istituzioni pubbliche in materia di ambiente, si fidano poco delle aziende e chiedono ai mezzi di comunicazione e alla scienza un'informazione migliore e meno di parte.

Autore: Redazione GreenCity

L'Italia è un paese ambientalista? A questa domanda, Giuseppe Minoia, Presidente di GFK-Eurisko e autore della prima ricerca sugli italiani e la green economy condotta congiuntamente da UPA e AssoComunicazione, risponde con un secco "NO".
Non lo sono, gli italiani, per mancanza di una vera cultura ambientalista, ma anche e soprattutto perché "chi dovrebbe dargliela, non gliela dà". Sul banco degli imputati salgono, infatti, le istituzioni pubbliche – dallo Stato alle amministrazioni locali, indifferentemente – e i mezzi di comunicazione. "Troppo spesso l'ambiente viene visto, dai politici e dagli amministratori, semplicemente come un campo per le loro battaglie politiche: questa è la ragione per cui un giorno dicono una cosa e il giorno dopo l'esatto contrario", afferma sempre Minoia. E i mezzi di comunicazione seguono lo stesso modello di comportamento, con campagne e servizi che, alla fine, non fanno altro che confondere i cittadini e lasciarli con le loro domande senza risposte.
"Non per niente, il gruppo d'età che risulta essere più distante dai problemi ambientali, ma solo in apparenza, è quello dei giovani: sono i primi a risentire delle grandi lacune nelle informazioni che arrivano da parte della scuola, dei giornali, delle televisioni". La sensibilità ambientale non è più un fenomeno di nicchia, nemmeno nel nostro paese comunque così indietro, rispetto a quelli scandinavi, per esempio. Ci sono differenze a livello geografico, con il Nord più consapevole del problema, e anche tra i sessi: le donne tra i 30 ed i 50 anni sono le più attente al tema della protezione dell'ambiente. "Un fatto facilmente spiegabile – dice Minoia – se pensiamo che questa categoria rappresenta il gruppo di donne nell'età fertile, quelle che pià di tutte pensano alla famiglia, ai figli. In definitiva, al futuro".
Ad ostacolare la crescita di un sistema veramente attento all'ambiente è il mondo della politica. "Le maggiori aspettative degli italiani sono per l'urbanistica, l'edilizia e i trasporti: tutti comparti dove il ruolo delle amministrazioni pubbliche, ad ogni livello, è fondamentale". Insomma, gli italiani vogliono vivere meglio, in città dove il traffico scorra più fluido, l'aria sia respirabile, l'acqua potabile e sicura, i rifiuti non occupino marciapiedi e strade, gli edifici rispondano a caratteristiche di risparmio energetico ed i trasporti pubblici siano puliti e funzionanti, ma il mondo della politica sembra essere sordo a tutte queste richieste.

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