Le automobili che si guidano da sole

Uscite di casa la mattina, prendete la vostra macchina e vi avviate verso l'ufficio. Davanti a voi avete il classico calvario: un'ora o anche più nel traffico infernale dell'ora di punta. Uno scenario che potrebbe diventare solo un ricordo, sempre più sbiadito, grazie al Progetto SARTRE (Safe Road Trains for the Environment), finanziato dall'Unione Europea.

Autore: Redazione GreenCity

Uscite di casa la mattina, prendete la vostra macchina e vi avviate verso l'ufficio. Davanti a voi avete il classico calvario: un'ora o anche più nel traffico infernale dell'ora di punta, in autostrada, tangenziale o superstrada, passando sempre più nervosamente con lo scorrere dei chilometri dalla prima marcia alla seconda - qualche volta arrivando alla terza- osservando quasi con ostilità le macchine (e i guidatori) davanti e a fianco.
Uno scenario che potrebbe diventare solo un ricordo, sempre più sbiadito, se la sperimentazione del Progetto SARTRE (Safe Road Trains for the Environment), finanziato dall'Unione Europea, iniziata lo scorso settembre, dovesse avere i risultati che i suoi promotori si aspettano. Il progetto prende l'avvio dalla diffusione di sistemi automatici di guida che fanno uso di sensori di vario genere (come quelli di parcheggio, che variando l'intensità del fischio indicano la distanza da un ostacolo non visibile negli specchietti) e rendono anche possibile mettere in comunicazione diretta più veicoli. O, per essere più precisi, i sistemi automatici di guida e controllo di più veicoli.
L'industria automobilistica da tempo è impegnata nello sviluppo di sistemi di questo tipo, ed è andata anche oltre arrivando a realizzare sistemi in grado di sostituire completamente il guidatore. Sono i sistemi di Autonomous Driving (Guida Autonoma), una tecnologia disegnata per prendere il completo controllo delle funzioni di accelerazione, frenata, guida di un veicolo, e che in più è anche capace di entrare in contatto con altri veicoli dotati della stessa tecnologia e di formare, con essi, un "treno".
I vantaggi? Una guida più sicura, più fluida, senza scossoni e cambiamenti di marcia e, quindi, con un minor consumo di carburante e meno emissioni di CO2 e altri gas inquinanti. E un comfort di guida assolutamente impensabile nelle condizioni odierne. Lasciare il completo controllo del veicolo al sistema automatico di guida, infatti, consentirebbe al guidatore di rilassarsi e dedicarsi alle proprie attività, dall'ascoltare la radio al parlare al telefono (e senza necessità di auricolare o bluetooth!), leggere il giornale, guardare la televisione, lavorare al computer e qualunque altra cosa possa essere fatta nell'abitacolo di un'automobile. Insomma, la nostra macchina si trasformerebbe in una dependance della casa o dell'ufficio, dandoci la possibilità di sfruttare in modo intelligente le decine, se non centinaia di ore l'anno che passiamo chiusi in quello spazio ristretto.
Come funziona SARTRE? L'idea è di formare treni di autoveicoli – dai sei agli otto – con alla testa il cosiddetto veicolo-guida, condotto da un guidatore esperto. Per questo ruolo si pensa, per esempio, a tassisti, camionisti o autisti di autobus. Avvicinandosi a questo veicolo-guida, ogni altro guidatore interessato a inserirsi nel treno dovrà semplicemente lasciare il controllo del suo mezzo al sistema automatico che lo guiderà fino ad agganciarsi agli altri veicoli. Da questo momento, il suo guidatore potrà rilassarsi, dedicandosi alle sue faccende personali, senza doversi preoccupare di cambiare  velocità o marcia, sterzare, mantenere la posizione in una colonna o evitare gli ostacoli: sarà il sistema automatico a fare il tutto. Avvicinandosi alla sua destinazione, ogni autista dovrà disattivare il sistema automatico e riprendere il controllo manuale, lasciando il treno degli altri veicoli. Il sistema di controllo posto sul veicolo-guida, a questo punto, provvederà a ricompattare il treno. Non c'è, quindi, necessità, che tutti i veicoli agganciati nel treno seguano esattamente lo stesso percorso: ogni automobilista rimane libero di entrare ed uscire da un treno senza limitazione.
SARTRE si presenta con ottime possibilità di successo soprattutto su percorsi autostradali e di tangenziale. Lo scenario ideale potrebbe essere quello delle tangenziali milanesi, per esempio, che formano un anello intorno alla capitale lombarda. Una serie di veicoli-guida potrebbero percorrere ininterrottamente questo anello, dando la possibilità alle altre macchine di agganciarsi e rilasciarsi secondo necessità. A parte la incredibile comodità di marcia, SARTRE dovrebbe, nelle speranze dei suoi disegnatori, dare un enorme beneficio per quanto riguarda i consumi: hanno calcolato che potrebbe far risparmiare ben il 20% di carburante, un pieno ogni cinque. In soldoni, si tratta anche di un centinaio di euro al mese per chi copre lunghe distanze ogni giorno. Quando potremo vedere SARTRE all'opera? Le prima macchine equipaggiate con la tecnologia adeguata cominceranno i test nel 2011. Non sono ancora disponibili indicazioni su costi di installazione e manutenzione di questi sistemi automatici.

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