On Charge porta le colonnine anche nei piccoli centri
L’ azienda romana ha siglato un importante accordo con i Borghi più belli d’Italia, che nel nostro paese sono oltre 300, per portare nei comuni sparsi in ogni regione la sharing mobility.
Autore: Redazione Greencity
Quanto è bello, soprattutto nel periodo estivo, poter girare e scoprire le bellezze note e le perle più nascoste del Bel Paese, sapendo di non inquinare, perché a bordo di un’auto elettrica, e senza paura di rimanere a piedi? L’’Italia, ancora non brilla per numero di veicoli a batteria e siamo ancora molto lontani dal 15,7% della media europea; finalmente in questi giorni qualche segnale di sviluppo del comparto si sta incominciando a vedere e le ricerche di mercato evidenziano poi il grande interesse generale verso questo segmento.
Una delle barriere è senza dubbio l’offerta di infrastrutture sul territorio. Anche se ormai siamo oltre i 54.000 punti di ricarica e più del 99% del territorio italiano ha almeno un punto di ricarica nel raggio di 20 km (nell’86% del territorio anche in un raggio di soli 10 km e Il numero di punti di ricarica naturalmente cresce in modo esponenziale avvicinandosi a centri urbani e grandi città dove si superano i 600 punti disponibili nel raggio di 10 km) esiste ancora il fenomeno della cosiddetta “range anxiety”, l’ansia provocata dal rimanere a secco, senza una tacca sull’indicatore della batteria. Eppure, l’autonomia delle auto è aumentata, e molto, dai 127 km di media del 2010 siamo passati ai 350 km nel 2021, circa il triplo.
Ad abbassare l’ansia da autonomia, fornisce un grosso contributo On Charge, che ha l’obiettivo di portare le infrastrutture e la mobilità elettrica nelle città, nelle località turistiche ma anche nei piccoli centri come i Borghi più bell’Italia, che nel nostro paese sono tanti e sparsi in tutta la penisola, dalle Alpi del nord alle isole del sud.
“Il nostro approccio diventa un supporto fondamentale all’incremento dell’incoming a quattro ruote, - afferma Claudio Piazza Amministratore Delegato di On Charge – l’infrastruttura di ricarica è nei fatti un complemento dell’offerta turistica là dove i turisti stranieri, molto più avvezzi all’elettrico, potrebbero scegliere altre destinazioni se non opportunamente assistiti.
Infatti, la media europea di quota elettrico è del 15.7% con picchi dell’82.4% in Norvegia mentre, per rimanere più vicini a noi, Belgio, Austria, Svizzera Lussemburgo e Paesi Bassi sono tra il 20 ed il 30%.”
On Charge – nata con l’idea di sviluppare sia infrastrutture di ricarica che piattaforme di mobilità sostenibile da sviluppare per la pubblica amministrazione e per i privati - è partita dalla capitale e dalla sua provincia, dove si è aggiudicata vari lotti di installazioni che oggi sommano quasi 1000 punti di ricarica acquisiti, dato interessante soprattutto in vista dell’Anno Santo. Oggi a Roma On Charge è il primo attore privato con una quota di circa il 18%.
L’ambizione è però quella di rendere più fruibile e sostenibile tutto il nostro Paese: è diventata, infatti, il quarto attore nazionale in termini di diffusione coprendo anche città d’arte e piccoli centri spesso scrigni di bellezza tra storia, arte e paesaggi.
L’ azienda romana ha siglato un importante accordo con i Borghi più belli d’Italia, che nel nostro paese sono oltre 300, per portare nei comuni sparsi in ogni regione la sharing mobility. Al momento sono 192 i punti di ricarica installati in circa 90 Borghi, ma On Charge è andata anche oltre, perché l’obiettivo è sviluppare non solo una mobilità elettrica sempre più diffusa, ma anche un nuovo tipo di turismo slow, proprio a bordo di un’auto a emissioni zero. L’azienda ha installato le sue colonnine in molte città turistiche, da Venezia a Trapani, da Como a Vicenza e molte altre località, di mare e montagna. E l’adesione sta ancora crescendo, sono oggi oltre 2.000 i punti di ricarica contrattualizzati in tutta Italia
Oltre ad aver acquisito punti di ricarica in quasi tutte le Regioni d’Italia (ad eccezione della sola Valle d’Aosta, che conta di coprire a breve) On Charge ha declinato il suo impegno coinvolgendo anche i centri più piccoli, che nel complesso sono abitati da 10 milioni di abitanti e costituiscono il 16,4% del totale; infatti, l’Italia è il Paese europeo con la più alta incidenza di abitanti che vive in centri a bassa densità abitativa.
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