Como: tutto il gusto dell’autunno alla Tenuta de l’Annunziata

Da ottobre a dicembre ai tavoli del ristorante Quercus sarà possibile vivere tre speciali esperienze gastronomiche studiate dal Gastronomy Director Domenico Ruberto.

Autore: Redazione Greencity

Si preannuncia caldo e avvolgente l’autunno in Tenuta de l’Annunziata, come i colori del foliage che tinge di rosso e arancione la natura che la circonda, e i profumi che giungono dalle cucine del ristorante Quercus, grande protagonista della prossima stagione di eventi. Tra ottobre e dicembre, infatti, sarà possibile scoprire la proposta gastronomica della Tenuta grazie a tre menu tematici pensati dal Gastronomy Director Domenico Ruberto per valorizzare sia il territorio, sia ingredienti unici ed eccezionali. Natural Relais nato dal recupero di un’antica proprietà a lungo abbandonata, Tenuta de l’Annunziata è un agriturismo a 5 Girasoli che sorge nel territorio di Uggiate con Ronago, a circa venti minuti dalle sponde del Lario e dalla città di Como. La prima esperienza di gusto realizzata con la supervisione dello Chef Ruberto invita gli ospiti a immergersi nella magia di un bosco autunnale. Fino al 15 novembre, infatti, sarà in carta lo speciale menu “La sella del capriolo”, un viaggio del palato che evoca atmosfere montane, lunghe passeggiate nella natura e un camino acceso. Il percorso gastronomico si apre con un Petto di anatra affumicato i cui aromi intensi sono equilibrati dalla dolcezza del tortino di mela accompagnato con salsa cumberland, un inno alla stagione fredda realizzato con ribes rosso, senape e buccia d’arancia. A seguire, la protagonista del menu, la Sella di capriolo: vera e propria perla gastronomica, è un taglio di selvaggina molto diffuso in Ticino, territorio molto caro allo Chef Ruberto che in Svizzera ha consolidato ed espresso il proprio talento culinario per quasi vent’anni. Nel menu proposto al Quercus la sella di capriolo viene cucinata alla “Baden Baden”, un piatto succulento che richiede lunghi tempi di preparazione e vede la carne servita con una ricca varietà di contorni. L’esperienza si conclude con il dessert, un classico Mont Blanc che valorizza un altro prodotto di stagione, la castagna, seguito da caffè e piccola pasticceria. Cuore della seconda proposta tematica, disponibile dal 16 novembre al 23 dicembre, l’indiscusso re della tavola autunnale, “Il tartufo bianco” celebrato da un menu verticale studiato dal Gastronomy Director Domenico Ruberto per valorizzarne appieno le caratteristiche. Il percorso si apre con la rivisitazione di un abbinamento classico, quello con le uova, qui proposte in versione pochè e accompagnate da una mousseline di patata, nocciola sabbiata e, ovviamente, tartufo bianco; segue un Carpaccio di fassona, vinaigrette al cipollotto e scaglie di lodigiano completato dall’immancabile tartufo bianco. Nel primo piatto, l’aromaticità intensa e pungente del pregiato fungo ipogeo trova massima espressione nell’abbinamento con la dolcezza del miele di castagno, conferendo una nota di grande personalità a un classico di questa stagione, i Ravioli di zucca. Il menu prosegue con una interpretazione dello Chef Ruberto del Filetto alla Rossini, a cui il tartufo bianco conferisce rinnovato carattere. A chiudere questa esperienza non poteva che essere una torta Tartufata, seguita da caffè e piccola pasticceria. Tutti i giovedì, dal 21 novembre al 19 dicembre, infine, le luci si accendono su un vero e proprio monumento della tradizione gastronomica lombarda: “Il gran bollito”, che è anche il titolo della terza e ultima esperienza gastronomica proposta al ristorante Quercus. Per questo evento conviviale, capace di evocare con i suoi profumi e gli abbinamenti memorie familiari e momenti di festa, il Gastronomy Director Domenico Ruberto ha selezionato le carni migliori provenienti direttamente dagli allevamenti della Tenuta. A uno Stuzzichino di benvenuto segue l’ingresso dell’atteso carrello composto da quattro tagli di carne, ovvero biancostato, gallina, lingua e verzino, accompagnati come da tradizione da quattro contorni: patate, carote, sedano rapa e cipolla. Completano il piatto le quattro classiche salse: quella verde, con le sue note pungenti, la fresca salsa alle pere, la salsa delle api con la sua spiccata dolcezza e quella ai capperi dal gusto deciso. Chiude degnamente il percorso un tesoro nascosto della storia gastronomica milanese, la Barbajada bevanda meneghina a base di cioccolato, latte e caffè, immancabile nei fine pasto tra Otto e Novecento. Seguono caffè e piccola pasticceria. Naturalmente non mancherà la possibilità di ordinare à la carte lasciandosi ispirare o tentare dal menu autunnale studiato da Chef Ruberto e magistralmente eseguito dallo Chef di cucina Mauricio Texeira tra ingredienti di stagione (come funghi, tartufi, zucca, topinambur…), materie prime del territorio (dal pesce di lago ai diversi tagli di carne) e grandi classici della tradizione come il Filetto alla Wellington, piatto signature del suddetto menu sia per la sua preparazione sia per il servizio effettuato al tavolo comme il faut.

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