Ambiente, Prestigiacomo allUE Necessaria una nuova strategia sul clima

Il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, nel corso della riunione dei ministri dell'Ambiente dell'Ue a Bruxelles, invita l'Europa ad individuare nuove soluzioni per contrastare i cambiamenti climatici.

Autore: Redazione GreenCity

«Sui cambiamenti climatici l'Europa deve essere in grado di individuare nuove soluzioni che ci consentano di superare l'impasse che si è registrato a Copenhagen, confermando l'obiettivo condiviso di contenere l'incremento della temperatura globale entro i 2 gradi centigradi».
Queste sono le parole che il ministro dell'Ambiente Prestigiacomo ha pronunciate a Bruxelles durante la riunione dei Ministri dell'Ambiente dell'UE.
«Dopo Copenhagen, il processo negoziale si è ulteriormente complicato e non si leggono segnali positivi né da gli Usa, né dai paesi in via di sviluppo come Cina, India, Brasile e Sud Africa. In questa situazione dovremmo chiederci se la continuazione dei negoziati impostati sui due pilastri – la prosecuzione dell'Accordo di Kyoto e la costruzione di un accordo non vincolante per tutti gli altri paesi - sia destinata al successo o se invece rischia di riproporre a Bonn prima e a Cancun a fine anno gli stessi problemi», ha poi continuato il ministro, per poi concludere dicendo: «Non credo che sia semplice ipotizzare di abbandonare Kyoto, ma altresì è difficilmente proponibile un proseguimento dopo il 2012 alla luce delle posizioni finora espresse sia da Canada, Russia e Giappone la cui adesione è essenziale per la prosecuzione del protocollo. Credo che sarebbe utile che la riflessione interna all'Europa potesse concludersi con la individuazione di un nuovo formato negoziale in grado di far uscire dall'impasse attuale».
Durante la riunione di Bruxelles è stata messa a punto la strategia europea in vista della prossima Conferenza di Nagoya sulla Biodiversità, che cade proprio nell'Anno Mondiale della Biodiversità.
I ministri hanno concordato una linea europea per il prossimo decennio che si pone di contrastare e fermare la distruzione di biodiversità, individuare e avviare piani di rimedio nei luoghi dove le primitive condizioni naturali siano state danneggiate.

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