Italia, 86.000 posti di lavoro nelle aree protette

Cifre che mettono in luce il giro d'affari che ruota intorno alle aree protette italiane: in occasione della Giornata europea dei parchi, i riflettori puntati sulla situazione italiana mostrano lo status attuale di questo settore.
Secondo quanto emerso, i parchi nazionali e le aree naturali d'Italia corrispondono ad un giro d'affari di 2 miliardi di Euro all'anno, con un fatturato pari a 9 miliardi di Euro, danno 86.000 posti di lavoro così equiparati: 4.000 diretti, 17.000 per servizi, 65.000 per turismo, agricoltura, artigianato, commercio.
I visitatori annuali di queste risorse del territorio sono circa 34 milioni in media.
A 101 anni di distanza dall'istituzione del primo parco in Svezia, si è celebrata la Giornata europea dei parchi, occasione per riflettere sulla condizione italiana delle aree protette. Negli ultimi otto anni si è potuto contare un aumento di 95 aree protette, fermandosi attualmente a quota 867; la superficie tutelata supera il 10% dell'intero territorio nazionale.
Inoltre il patrimonio nazionale naturale ingloba altre 4 aree marine: Le Secche della Melora in Toscana, una sul litorale abruzzese, poi Costa degli Infreschi e della Masseta, e Santa Maria di Castellabate, nel Cilento.
L'attenzione dei visitatori è dimostrata dal fatto che il settore del turismo naturalistico, nonostante la crisi, stia continuando a crescere: il fatturato di questo mercato, pari a oltre 9 miliardi di Euro, corrisponde al 9% del fatturato nazionale complessivo del settore turistico. Rispetto all'anno precedente si registra un incremento del 3%.
In Italia, infine, i boschi tutelati dai parchi hanno un valore notevole: soltanto per la riduzione di gas serra corrispondono a quasi 600 milioni di dollari.