"Si andrà verso il
taglio degli incentivi alle rinnovabili da qui al 2020. Prevediamo un -20% nel prossimo triennio. I dettagli di questo calo li negozieremo con gli operatori. Ma l'importante è che il sistema Paese si avvalga in tutte le sue componenti dello sviluppo delle rinnovabili anche cioè nel rendersi autonomo nella produzione degli apparati e degli impianti".Così ha dichiarato
Roberto Menia, sottosegretario al Ministero dell'Ambiente, che ha parlato sabato scorso dal palco di InConTra, che si svolge a Cortina fino al 29 agosto, durante l'incontro
Altro che Kyoto, qui ci vuole un carico di energia.
"Il Governo - ha ricordato Menia - nel suo piano di azione nazionale per le energie rinnovabili approvato a giugno ha previsto che il mix energetico italiano riduca il ricorso alle fonti fossili dall'attuale 80% al 50%.
Nel restante 50%, a regime, una metà sarà costituita da fonti rinnovabili e l'altra da energia nucleare".
Dall'incontro emerge la forte spinta dei relatori al ritorno dell'Italia al nucleare come annunciato da
Vito Gamberale AD di F2I, che ha dichiarato "L'Italia dovrebbe reintrodurre con decisione il nucleare e spingere sulle rinnovabili. La forte dipendenza dal fossile condiziona molto la bilancia commerciale italiana: 65 miliardi sono per le importazioni delle fonti fossili. Se l'Italia riequilibrasse la forte dipendenza energetica dall'estero la bilancia commerciale ne risentirebbe in maniera positiva".