Le autorità e gli specialisti stanno monitorando attentamente l'evolversi della situazione del Danubio in segutio alla catastrofe ambientale causata in Ungheria dalla fuoriuscita di fango tossico da un impianto per la produzione di alluminio.
Autore: Redazione GreenCity
Le autorità e gli specialisti stanno monitorando attentamente l'evolversi della situazione del Danubio in segutio alla catastrofe ambientale causata dalla fuoriuscita di fango tossico da un impianto per la produzione di alluminio ad Ajka in Ungheria. La fuoriuscita di fango corrosivo ha già causato la morte di sette persone, mentre i feriti sono circa 150 che accusano ustioni e bruciature. Se i due affluenti, il Marcal e il Raba sono avvelenati, per il Danubio la speranza è che la grande portata possa diluire le sostanze tossiche presenti nei fanghi anche se, come afferma Loredana Musumeci, che dirige il dipartimento ambiente dell'istituto Superiore di Sanità "bisognerebbe sapere esattamente le quantità che si stanno riversando nel fiume''. Infatti il ministro Serbo Dulic ha dichiarato che "al momento la popolazione non corre alcun pericolo dal momento che il Danubio in Serbia non è contaminato, ma il livello di attenzione è altissimo. Il monitoraggio è stato intensificato sul grande fiume all'altezza del villaggio di Bezdan, in Voivodina, al confine con l'Ungheria. In caso di contaminazione" ha aggiunto il ministro "la popolazione e le autorità competenti saranno immediatamente allertate".
Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.