Greenpeace pubblica l'
Eco-guida di ottobre.
Toshiba,
LGE,
Samsung,
Dell,
Microsoft e
Lenovo fanno passi indietro.
Nokia e
Sony Ericsson rimangono in vetta, anche se la strada per essere un'azienda sostenibile è ancora lunga.
Alcuni ritardanti di fiamma, usati nei circuiti stampati e nei rivestimenti plastici, possono provocare disfunzioni nell'apprendimento e nella memoria, e interferire con l'attività della tiroide. La plastica in
PVC, usata negli articoli hi-tech anche per isolare i cavi, è pericolosa in tutto il suo ciclo di vita. Dalla produzione allo smaltimento finale per incenerimento, infatti, il PVC rilascia nell'ambiente diossine cancerogene pericolose per la salute dell'uomo.
Molte aziende quali
Acer, le compagnie indiane
Wipro e
HCL, e
HP hanno eliminato queste sostanze tossiche dai loro prodotti. HP ora può vantare diverse linee toxic-free di notebook e desktop in commercio e, di recente, anche una stampante priva di PVC. Bene Nokia e Sony Ericsson che, mettendo al bando PVC, ritardanti di fiamma a base di bromo, antimonio, berillio e ftalati (sostanze usate per ammorbidire la plastica in PVC), mantengono primo e secondo posto in classifica.
Per contro, LGE, Samsung, Dell e Lenovo perdono una posizione per aver disatteso gli impegni assunti in passato.
Netto dietrofront anche per Toshiba, che perde ben due posizioni per non aver ripulito la propria catena di produzione entro il termine del 1 aprile 2010. L'azienda non ha informato i propri clienti, tantomeno Greenpeace, del mancato rispetto dell'impegno preso e non ha nemmeno identificato una nuova scadenza per raggiungere l'obiettivo.
1.
Nokia 7,5/10 Nokia rimane al primo posto con lo stesso punteggio della precedente eco-guida. La sua migliore performance è sul piano chimico, a cui segue l'impegno sul piano clima-energia e, in ultimo, quello sul riciclo dei prodotti a fine vita (3-5% all'anno).
Tutti i modelli Nokia commercializzati dalla fine del 2005 sono privi di PVC.
L'azienda ottiene il massimo punteggio sul
programma volontario di recupero dei prodotti a fine vita, presente in 85 paesi con 5000 punti di raccolta. Infine Nokia ottiene un buon punteggio anche grazie all'uso che ha fatto di energia rinnovabile nel 2007 (o a partire dal 2007?) pari al 25%.
2.
Sony Ericsson 6,9/10 Sony Ericsson rimane al secondo posto, con 6,9 punti, lo stesso punteggio dell'edizione precedente.
È l'azienda con la migliore performance per quanto riguarda i criteri chimici, ottenendo il massimo punteggio in questo settore. Nei nuovi modelli, commercializzati a partire dal 2008, ha messo al bando, non solo PVC e ritardanti di fiamma, ma anche antimonio, berillio e ftalati. Risulta, invece, ancora carente nella gestione e nel riciclo dei rifiuti, e non fornisce informazioni sull'uso di plastica riciclata.
3.
Philips 5,5/10 Philips si conferma alla terza posizione, ma con un punteggio leggermente superiore rispetto alla scorsa edizione. L'azienda acquista punti per aver messo sul mercato
la prima TV a tecnologia LED, senza PVC e ritardanti di fiamma a base di bromo. Si è impegnata a eliminare le sostanze pericolose da tutti i nuovi modelli entro la fine del 2010, mentre l'uso di
berillio e arsenico è già ristretto. L'azienda, anche se sostiene il principio di responsabilità del produttore, è invece debole sul piano di gestione dei rifiuti: non ha infatti esteso il programma di recupero dei vecchi prodotti ai Paesi in via di sviluppo (a parte l'India) e non dichiara alcun tasso di riciclo dei suoi articoli. Philips è una delle aziende meglio posizionate sul piano clima-energia. Nel 2009 ha ridotto le proprie emissioni di CO2 del 10% rispetto all'anno precedente e per il futuro prevede un taglio dei gas serra del 25% entro 2012 (rispetto ai valori del 2007), cosa che le ha valso punteggio pieno.
4.
HP 5.5/10 HP scala la classifica e dall'ottava posizione arriva alla quarta, grazie alla commercializzazione di prodotti privi di PVC e di ritardanti di fiamma bromurati, e all'impegno di
eliminare il berillio e i suoi composti entro luglio 2011. L'azienda ha già diversi prodotti privi di sostanze pericolose (un desktop PC, diversi notebook e due monitor LCD) e di recente ha messo sul mercato la prima stampante senza PVC.HP è invece debole sul piano della gestione dei rifiuti, con un programma di ritiro non soddisfacente. L'azienda ha ottenuto la maggior parte dei punti sul piano energetico. Il 90% dei notebook e il 41% dei desktop sono in linea con lo standard Energy Star 5.
5.
Samsung 5,3/10 Samsung risale la classifica posizionandosi di nuovo vicino ai leader e, dalla tredicesima, passa alla quinta posizione. Rimane un penalty point, maturato nella 14esima edizione, a causa del dietrofront sulla promessa di eliminare entro il 2010 i composti tossici da tutti i prodotti. Samsung ha d'altra parte messo in commercio articoli privi di PVC e ritardanti di fiamma, come alcuni modelli di cellulari e lettori MP3. La compagnia si posiziona bene sul criterio relativo alla
gestione dei propri rifiuti, con tassi di riciclo molto elevati: 137% per TV (dato basato sulle vendite dal 2000 con una vita media per articolo di 10 anni); 12% per PC (dato basato sul ciclo di vita media di un PC pari a 7 anni); 9% per cellulari (dato basato sulla vita media di 2 anni). Deve comunque estendere il programma di ritiro dei prodotti a fine vita anche ai paesi in via di sviluppo. Perde punteggio a causa del basso tasso di plastica riciclata utilizzata che, nel 2009, è stata ridotta dal 16,1 all'8.5%;
6.
Motorola 5,1/10 Motorola, seppur con gli stessi punti, scende in classifica dalla quarta alla sesta posizione per l'ascesa di altre aziende. La compagnia ottiene un punteggio relativamente buono sui criteri chimici e ha l'obiettivo di eliminare PVC e ritardanti di fiamma nei cellulari entro il 2010. L'azienda sostiene debolmente il principio di responsabilità del produttore e non fornisce alcun dato sull'uso di plastica riciclata nei suoi articoli. Per contro, ha adottato un
programma volontario di ritiro e recupero dei vecchi articoli in 72 Paesi, contribuendo al recupero del 90% circa delle unità vendute a livello globale. Ottiene il massimo punteggio sull'efficienza energetica dei suoi prodotti con i carica batterie che eccedono del 67% lo standard Energy Star v.2.0.
7.
Panasonic 5.1/10 Panasonic rimane in sesta posizione con un lieve aumento nel punteggio, grazie all'adozione del
primo programma di recupero delle TV a fine vita nei Paesi in via di sviluppo. Molti modelli dell'azienda sono privi di PVC (notebook, cellulari, articoli d'illuminazione), mentre solo due tipologie di lampade sono senza ritardanti di fiamma bromurati. L'azienda deve impegnarsi per eliminare queste sostanze pericolose da tutti i suoi articoli. Panasonic si posiziona bene sui criteri clima-energia mentre risulta piuttosto debole sull'adozione del principio di responsabilità del produttore.
8.
Sony 5,1/10 Sony ottiene la sesta posizione, con 5,1 punti, insieme a Panasonic e Motorola. Guadagna un punto per aver provveduto al calcolo delle proprie emissioni di gas serra e si posiziona relativamente bene sui criteri chimici. Presenta sul mercato prodotti in parte già privi di sostanze pericolose, ma deve fare progressi per immettere articoli completamente toxic-free.
Impiega plastica riciclata in quantità pari al 10% di tutte le plastiche usate nel 2008 e utilizza una quota di energia da fonti rinnovabili pari all'8% del totale impiegato. Circa il 95% dei PC Sony, venduti tra gennaio e marzo 2010, sono conformi all'ultimo standard
Energy Star.
9.
Apple 4,9/10 Seppur con lo stesso punteggio, Apple scende dal quinto al nono posto. Tutti gli articoli a marchio sono
privi di PVC e ritardanti di fiamma. La compagnia migliora anche nella copertura del suo programma di ritiro e riciclo dei prodotti a fine vita e, nel 2008, ha impiegato il 41,9 percento di plastica riciclata (+38% rispetto l'anno precedente). Sul piano energetico, Apple riporta le emissioni dell'intero ciclo di vita dei suoi articoli. Tra il 2006 e il 2007 ha ridotto del 3 % le proprie emissioni di gas serra.
10.
Dell 4.9/10 Nonostante l'aumento di punteggio, ottenuto sul piano chimico e di gestione dei rifiuti, Dell rimane al 10mo posto. Continua a essere penalizzata di un punto per
il dietrofront sull'impegno già assunto di eliminare le sostanze pericolose entro il 2009. L'obiettivo non è stato raggiunto ma posticipato alla fine del 2011 e limitato ad alcuni prodotti (laptop, desktop, notebook). Si posiziona abbastanza bene sul piano energetico, impegnandosi a diminuire del 40% le proprie emissioni entro il 2015 (rispetto ai livelli emessi nel 2007). Dell fornisce informazioni sulle emissioni di gas serra prodotte negli ultimi due anni, con quelle del 2009 certificate, e sulla quota impiegata di energia da fonti rinnovabili, pari al 26% del consumo elettrico totale (+6% rispetto al 2008).
11.
Sharp 4,7/10 Sharp scende dalla nona all'undicesima posizione pur aumentando di poco il suo punteggio, a causa dell'ascesa di altre aziende. Sharp ottiene un punto per aver verificato le proprie emissioni di gas serra. Si posiziona abbastanza bene sull'eliminazione delle sostanze pericolose, che fissa al 2010, ma non sostiene apertamente il bando del PVC e di tutti i ritardanti di fiamma nel processo di revisione della direttiva
RoHS (Restriction of Hazardous Substances in electronics). Debole sul piano di gestione dei propri rifiuti, si posiziona bene sul piano energetico.
12.
Acer 4,1/10 Acer scende di un posto, alla 12esima posizione, anche se con lo stesso punteggio dell'edizione precedente. L'impegno più grande è sul piano chimico. Anche se in ritardo rispetto alla completa eliminazione dei composti tossici, prevista per la fine del 2009,
Acer non viene penalizzata su questo fronte, perché ha dichiarato di eliminare PVC e ritardanti di fiamma da tutti i prodotti entro il 2011. A gennaio 2010 ha già messo in commercio 4 nuovi modelli puliti di notebook a cui seguiranno degli altri articoli. L'azienda vuole, inoltre, ampliare il bando a tutti gli
ftalati, il
berillio, l'
antimonio e relativi composti entro il 2012. Acer non si posiziona bene sulla gestione dei propri rifiuti elettronici, anche se riporta un tasso di riciclo del 29,8%, ma solo per quanto riguarda i prodotti venduti e riciclati in Taiwan.
13.
Fujitsu 3,9/10 Fujitsu sale alla tredicesima posizione con un punteggio superiore all'edizione precedente. Ottiene due punti sui criteri clima-energia: uno per l'adozione del target di riduzione dei gas serra del 6% entro il 2012, rispetto ai livelli del 1990; l'altro per aver fatto certificare le proprie emissioni da un ente terzo. L'azienda ha già alcuni prodotti parzialmente privi di PVC e si è impegnata a eliminare dai PC alcuni ftalati, il PVC e un ritardante di fiamma entro il 2013. Fujitsu è debole sul piano di gestione dei rifiuti, anche se adotta programmi volontari di ritiro e riciclo dei prodotti obsoleti.
14.
Lenovo 3,5/10 Lenovo acquista punti rispetto alla versione precedente e sale di tre posti, conquistando la 14esima posizione. Rimane comunque penalizzata di un punto per
il dietrofront sull'impegno a eliminare da tutti i suoi prodotti le sostanze pericolose entro il 2009. L'azienda ha fatto dei grossi passi in avanti sul piano energetico. Ora Lenovo sostiene il taglio obbligatorio delle emissioni nei paesi industrializzati del 30 e del 50% (con riferimento ai livelli del 1990) rispettivamente al 2020 e al 2050. Molti prodotti sono conformi o eccedono il nuovo standard Energy Star.
15.
LG Electronics 3,5/10 LG Electronics continua a scendere in classifica e si posiziona 14esima con un punteggio inferiore rispetto alla scorsa edizione. L'azienda continua a perdere punti per il ritardo sull'eliminazione delle sostanze pericolose, impegno che aveva assunto per il 2010. Solo i cellulari saranno privi di sostanze tossiche a partire dal prossimo anno, mentre TV, monitor e PC dovranno aspettare fino al 2012 e altri articoli domestici fino al 2014. Sui rifiuti elettronici, LGE sostiene il principio di responsabilità del produttore e, di recente, è entrata in una coalizione europea di NGO e industrie che sostengono questo principio nei processi di revisione delle direttive in materia.
16.
Toshiba 2,3/10 Toshiba scende drammaticamente dalla terza alla sedicesima posizione nelle due ultime edizioni della classifica per il dietrofront sull'impegno di mettere in commercio nuovi modelli privi di PVC e ritardanti di fiamma bromurati entro il 1 aprile 2010. Toshiba si è invece impegnata a trovare alternative all'uso di ftalati, antimonio e berillio entro il 2012 in tutti i suoi prodotti. Manifesta uno scarso sostegno al principio di responsabilità del produttore e impiega poca plastica riciclata. Sui criteri clima-energia, Toshiba acquista gran parte del suo punteggio grazie all'efficienza energetica dei suoi articoli.
17.
Microsoft 1,9/10 Microsoft scende di un posto – al 17esimo – ottenendo solo
1.9 punti a causa del penalty point per il dietrofront sulla promessa di eliminare i composti tossici da tutti i prodotti a marchio, entro la fine del 2010. Seppure il 2012 è stato identificato come l'anno per l'eliminazione dei ritardanti di fiamma e degli ftalati, così non è successo per il PVC, di cui non si conosce una scadenza. Inoltre, l'azienda non ha ancora in commercio prodotti interamente privi di PVC e ritardanti. Sulla gestione dei rifiuti fornisce informazioni ai clienti sul programma di ritiro dei prodotti obsoleti. Microsoft sostiene la riduzione obbligatoria delle emissioni di gas serra e fornisce informazioni verificate sulle proprie emissioni. Microsoft dichiara l'uso del 24,4% di elettricità da fonti rinnovabili nel 2007, anche se non si impegna ad aumentarne la quota.
18.
Nintendo 1,8/10 Nintendo rimane all'ultimo posto con lo stesso punteggio dell'edizione precedente, ottenuto per lo più sul piano chimico. Ha adottato il principio di precauzione sulla gestione delle sostanze pericolose e pubblicato i suoi standard in merito. L'azienda ha messo in commercio console con fili interni privi di PVC, ma non ha identificato una scadenza entro cui eliminare questa plastica pericolosa.
Continua a non ottenere alcun punteggio sulla gestione dei propri rifiuti, anche se fornisce informazioni sul programma di recupero dei prodotti a fine vita in Canada e negli Stati Uniti.
Nintendo acquista punti sul piano clima-energia. L'adattatore per Nintendo DSi è conforme ai requisiti Energy Star e l'azienda fornisce informazioni sulle proprie emissioni di gas serra.
Nonostante il suo teorico sostegno alla riduzione di gas serra, le emissioni di Nintendo stanno continuando ad aumentare ogni anno (+ 6% nel 2006; + 1,5% nel 2007).