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Un'altro mondo è possibile": è questo lo striscione con cui
Legambiente ha sfilato stamattina nel corso della manifestazione di
Cancun, organizzata dal
Dialogo Climatico in occasione del COP16.
I volontari di Legambiente hanno proseguito, poi, con l'altro gruppo di manifestanti, l'accampamento di via Campesina per avvicinarsi al vertice istitituzionale.
"Manifestiamo con questo striscione dal
WTO di Seattle del 1999 per chiedere che vengano finalmente poste le basi reali per un cambiamento di rotta e una vera lotta alle emissioni climalteranti – ha dichiarato
Maurizio Gubbiotti, coordinatore nazionale di Legambiente - Impegni vincolanti e chiari obiettivi di riduzione per i paesi industrializzati, ma anche un nuovo protocollo che ridefinisca la posizione di Cina, India e Brasile: sono queste le richieste che portiamo oggi qui per spingere le economie emergenti ad indicare quali azioni metteranno in pratica per limitare la crescita delle emissioni prevista nei prossimi dieci anni. Su questo fronte, l'Europa non può e non deve abbandonare la sua leadership, ma continuare a puntare con forza, nonostante le difficoltà, sullo sviluppo delle fonti rinnovabili e il potenziamento dell'efficienza energetica"
"Mentre si continua a discutere per trovare un accordo – ha concluso
Gubbiotti –già cinquanta milioni di persone sono state costrette ad abbandonare le proprie terre per cause ambientali. Sono proprio le comunità più povere e i territori più fragili, infatti, a pagare fin da ora i prezzi più alti delle conseguenze dei mutamenti. E' per questo che dopo il fallimento del
vertice di Copenaghen, chiediamo risposte concrete ai governi, il rispetto degli impegni presi e soluzioni adeguate, a cominciare dai paesi industrializzati".