La prima versione della
classifica "Salvaforeste" degli editori italiani è stata lanciata al
Salone Internazionale del Libro di Torino lo scorso maggio, rivelando come la maggior parte dei libri venduti nel nostro Paese fosse una minaccia per le preziose
foreste di Sumatra e gli ultimi oranghi indonesiani.
L'Italia, infatti, è il più importante acquirente europeo di carta indonesiana e il maggior cliente del campione della
deforestazione APP (
Asia Pulp and Paper).
«In seguito al lancio della nostra classifica molti editori hanno cambiato le politiche di acquisto per garantire ai lettori la sostenibilità dei propri libri – racconta
Chiara Campione, responsabile della campagna Foreste di Greenpeace Italia – In questo aggiornamento tanti editori hanno scalato la classifica passando dalla parte delle foreste indonesiane e degli ultimi oranghi del Borneo e di Sumatra».
Il numero delle case editrici valutate positivamente si è triplicato passando
da 15 a 45 negli ultimi mesi.
Tra questi: tutte le
case editrici del Gruppo Feltrinelli, Minimum Fax, Marsilio, Baldini Castoldi e Dalai e Einaudi Stile Libero del Gruppo Mondadori.
Proprio Mondadori si è recentemente impegnata con Greenpeace a escludere fibre provenienti da fonti controverse e ad aumentare significativamente l'uso di
fibre certificate FSC per le produzioni editoriali di tutte le case editrici del Gruppo.
Il vero stimolo ad ampliare la classifica è venuto dai lettori. «Abbiamo ricevuto centinaia di mail di lettori - continua Campione – che ci chiedevano di valutare i loro editori preferiti. Ci hanno contattato anche insegnanti e genitori per verificare la sostenibilità dei libri scolastici. Nonostante l'impegno di alcuni editori,
sono ancora troppe le aziende che con politiche di acquisto della carta assolutamente inadeguate si rendono corresponsabili della distruzione delle ultime foreste tropicali». Alcuni nomi?
Newton Compton, Sellerio, Zanichelli e
Disney Libri.
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