Passare da un sistema fiscale basato sul reddito ad uno che prende, invece, come riferimento il consumo di energia. È quanto ha chiesto il Commissario UE per il clima, la danese Connie Hedegaard durante il suo intervento ad un incontro ufficiale UE a Bruxelles.
"La crisi economica in corso – ha detto la Hedegaard – deve spingere a
considerare nuove e più intelligenti forme di finanziamento del budget statale". E tra queste, sicuramente quella di "
tassare di più le risorse e di meno il lavoro".
La Hedegaard ha respinto le obiezioni di chi sostiene che affrontare il cambiamento climatico si tradurrebbe nella perdita di posti di lavoro a causa dell'aumento dei costi dei prodotti e dei servizi ad alto tenore di carbonio, ed ha invitato le imprese a sfruttare al massimo le opportunità di lavoro che la green economy può offrire.
Per l'Europa, inoltre, abbracciare la nuova tecnologia significa anche poter restare competitiva nell'economia globalizzata, ha sostenuto, insistendo sul fatto che gli obiettivi ambiziosi di riduzione del carbonio e la crescita innovativa "
possono portare alla creazione di posti di lavoro".
Nella stessa occasione, Jules Kortenhorst, amministratore delegato della Fondazione europea per il clima, ha invitato la comunità internazionale a "tenere il passo" con gli sforzi in atto per affrontare il cambiamento climatico a livello locale.
"L'Europa è ancora in grado di difendere la propria posizione di leadership, ma i paesi in via di sviluppo stanno aumentando la velocità del loro sviluppo", ha detto parlando della necessità di un
cambiamento di approccio, "da come risolvere il problema a come catturare l'opportunità" di un'economia a basse emissioni di carbonio.
Harry Verhaar, senior director per l'energia e il cambiamento climatico presso la Philips, ha detto che l'Europa deve "aumentare la quantità di moto" sulla riduzione delle emissioni. "Se vuoi andare veloce vai da solo. Se vuoi andare lontano, si va insieme," ha detto.