Thetis, la società di ingegneria e di servizi ambientali con sede nell'Arsenale di Venezia, sarà tra i protagonisti di "
Carso 2014+", il
progetto voluto e sostenuto dalla Provincia di Gorizia per la valorizzazione storica, paesaggistica e ambientale dell'omonima area collocata tra Italia e Slovenia.
Partner in questa avventura sono lo studio dell'
architetto paesaggista svizzero Paolo Bürgi (capogruppo dell'ATI e firmatario del progetto), lo
Studio Glass Architettura Urbanistica, la
Laut Engineering e l'
architetto Stefano Alonzi.
Il progetto è stato messo in cantiere in vista del 2014,
centenario del Primo Conflitto Mondiale (1914-1918) che in queste terre allora di confine e oggi "senza confini" grazie all'
ingresso della Slovenia nell'Ue, registrò momenti cruciali e sanguinose battaglie.
L'idea iniziale ha l'obiettivo di
trasformare il Carso in un vero e proprio "museo a cielo aperto", un luogo d'attrazione per la memoria, la storia, ma anche per i valori naturalistici e paesaggistici che lo rendono un territorio assolutamente unico.
Il progetto si è concretizzato nel 2009 in virtù del finanziamento da parte della
Regione Friuli Venezia Giulia.
Il sostegno dell'istituzione ha consentito l'elaborazione di un programma operativo per la creazione di un sistema unico e di un'immagine coordinata del Carso con un progetto di marketing complessivo. A seguire, nel 2010, il
Concorso Internazionale di Progettazione bandito dalla stessa Provincia di Gorizia, per la definizione di tre ambiti di intervento:
Museo all'Aperto sul Monte San Michele,
Piattaforma Belvedere sul lago di Doberdò in località Castellazzo,
sistemazione dell'Area sopra il celebre Sacrario di Redipuglia (1938), il più grande in Italia e uno dei più grandi al mondo, che custodisce le salme di oltre 100.000
caduti della Grande Guerra.
Ed è proprio nei tre ambiti d'azione individuati dal
Progetto vincitore del Concorso che Thetis metterà a disposizione le sue competenze, curando la parte impiantistica del
nuovo Museo sul Monte San Michele e dei percorsi espositivi allestiti nelle gallerie legate al circuito della struttura, occupandosi della gestione economica dei progetti e curando le diverse fasi di intervento relativo alla
Piattaforma Belvedere e al
Sacrario dei caduti.
Affidate a Thetis, inoltre, anche le indicazioni sulla
sicurezza e sulla valutazione del rischio di opere e cantieri finalizzati alla realizzazione dell'intero progetto.
Tre ambiti d'azione particolarmente importanti, dato che è proprio sul Monte San Michele che sono concentrate maggiormente le
testimonianze della Grande Guerra, e dunque il Museo all'aperto rappresenta uno dei punti centrali per la valorizzazione di questo territorio.
Elevate soprattutto sul versante naturalistico le potenzialità anche dell'area in cui sarà collocata la Piattaforma Belvedere, cioè nel cuore della
Riserva regionale dei Laghi di Doberdò e Pietrarossa (Gorizia).
Di grande valore simbolico è poi l'area del
Sacrario di Redipuglia, zona monumentale strategica per questo progetto di valorizzazione del territorio anche in chiave di "pellegrinaggio" della memoria e turismo culturale.
A interconnettere le tre sezioni sarà un circuito (carrabile e ciclo-pedonale) che mette a sistema gli ambiti con i punti più interessanti del Carso, segnalandoli per esaltarne il valore e favorirne l'accessibilità, pur nel pieno rispetto della "sacralità" e della "delicatezza" dei luoghi.
Note sul progetto
Il circuito. La proposta definisce una strategia basata principalmente su interventi puntuali minimi, che sottolineano il significato degli itinerari esistenti, per incentivare l'osservazione individuale e il senso di memoria, riflessione e sorpresa che contraddistinguono l'approccio a questi luoghi.
Ambito 1) Museo e cannoniere. L'edificio esistente del piccolo Museo del Monte San Michele diventa oggetto di restyling nella prima fase di realizzazione, attraverso la rimozione di ogni decorazione interna ed esterna. Il nuovo museo, previsto in una seconda fase, viene collocato nella collina di riporto. La collina ha un declivio naturale che permette il posizionamento della nuova struttura in una strategica condizione ipogea, ma con una grande apertura verso valle. Il percorso espositivo prosegue in una grande manica di innesto con le vecchie cannoniere. Si percorre un tunnel a doppia altezza con luci e ombre proiettate sulle pareti.
Ambito 2) Castellazzo-Doberdò del Lago. Nella prima area si prevede la risistemazione di un tratto del sentiero esistente e si definisce un semplice spazio da cui si gode un'ampia vista sul lago. Nella seconda area si interviene tagliando la terra e scendendo tra le due pareti carsiche. Quando si esce dal percorso scavato dentro la roccia, si giunge all'affaccio del belvedere, per riscoprire il paesaggio all'orizzonte.
Ambito 3) Sacrario di Redipuglia. Da un lato il progetto vuole restituire integrità al bosco dei cipressi sulla collina di Sant'Elia. Dall'altro si immagina per chi arriva dall'area del belvedere dopo aver percorso le scalinate del Sacrario, la possibilità di trovare uno spazio ampio, ombreggiato e sereno che suggerisca l'esistenza di un futuro oltre la memoria e porti a un atteggiamento di ricordo e insieme di speranza.