Oki introduce la bioplastica nelle proprie stampanti
OKI impiegherà materiale bioclastico nei propri dispositivi per la stampa. L'impiego di bioplastica in 1,1 milione di stampanti e apparecchi multifunzione ridurrà le emissioni di CO2 di 3 tonnellate l'anno.
Autore: Redazione GreenCity
OKI Data ha annunciato che introdurrà in tutte le stampanti e in tutti i prodotti multifunzione una parte bioplastica costituita, per almeno il 25% (in peso), da risorse rinnovabili prodotte da biomassa a base vegetale. I prodotti fabbricati da marzo 2011 in poi conterranno quindi bioplastica. OKI Data è attualmente attiva in 120 paesi e vende circa 1,1 milione di stampanti e MFP ogni anno. Con l'introduzione della bioplastica si prevede di ridurre di tre tonnellate le emissioni annue di CO2. La bioplastica che verrà utilizzata è a base di acido polilattico, una risorsa rinnovabile di origine vegetale. Offre una maggiore resistenza al fuoco, al calore, inoltre è molto trasparente ed è facile da lavorare, qualità che permettono l'utilizzo del prodotto per la creazione di elementi che vanno dai componenti esterni alle parti meccaniche. OKI Data è impegnata a ridurre le sue emissioni di CO2 e si è prefissata l'obiettivo di tagliare le emissioni del 6%, rispetto ai livelli del 2007, entro il 2012. L'introduzione della bioplastica è uno dei modi con cui OKI intende perseguire tale obiettivo. Ove possibile, la multinazionale prevede di sostituire, nella produzione delle stampanti e MFP, i tradizionali materiali plastici derivati dal petrolio con fonti rinnovabili bioplastiche a base vegetale.
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