L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (IAEA) ha pubblicato una relazione sulla prima (e speriamo anche l'ultima) settimana dall'inizio dell'allarme nucleare presso la centrale atomica della Tepco nel nord del paese asiatico. Ecco quanto contenuto nel report.
Situato sulla costa orientale del Giappone, i sei reattori nucleari di Daiichi sono reattori a riscaldamento d'aqua (boiling water reactors, o BWRs). Il terremoto dell'11 marzo ha causato la chiusura delle linee elettriche e lo spegnimento automatico dei tre reattori operativi, le Unità 1, 2 e 3. Le barre di controllo in quelle unità sono state inseriti nei cuori dei reattori, poendo termine alla catena di reazione della fissione. I tre reattori rimanenti – Unità 4, 5 e 6 – erano stati spenti in precedena per operazioni di manutenzione di routine. Generatori di corrente diesel, progettati per partire in condizioni di assenza di alimentazione, hanno cominciato a fornire energia alle pompe che mandano acqua di raffreddamento nei sei reattori.
Poco dopo il terremoto, un'onda di tsunami ha raggiunto il sito del reattore, spegnendo i generatori. Alcune batterie sono rimaste operative, ma il sito ha perso la capacità di mantenere le funzioni di raffreddamento e di circolazione dell'acqua ad un livello sufficiente.
Questo è lo status attuale dei sei reattori, basato sui documenti confermati da funzionari giapponesi:
Unità 1 Il liquido raffreddante allì'interno della Unità 1 copre circa metà delle barre di carburante, il che significa danni al carburante. Uno situazione di alta pressione all'interno del contenitore del reattore ha indotto gli operatori a rilaciare dei gas dal contenitoe. Più tardi, un'esplosione ha distrutto il guscio esterno della palazzina del reattore sopra il contenitore il 12 marzo.
Non ci sono indizioni di preblemi con la pressione o con il contenitore primario del reattore.
Continuano gli sforzi per pompare acqua di mare nel cuore del reattore.
Il 18 marzo, il Giappone ha assegnato un valore 5, sulla scala INES, a questa unità.
Unità 2 Il liquido di raffreddamento dell'Unità 2 copre circa la metà delle barre di carburante nel reattore. Il che comporta danni al carburante. A seguito di un'esplosione il 15 marzo, i funzionari giapponesi hanno manifestato preoccupazione sullo stato del contenitore del reattore, possibilmente non più intatto. Funzionari NISA hanno segnalato, il 18 marzo, che del fumo bianco continua ad emergere dalla palazzina.
Continuano gli sforzi per pompare acqua di mare nel cuore del reattore.
Il 18 marzo il Giappone ha assegnato a questa unità un valore 5 sulla scla INES.
Unità 3 Il liuido di raffreddamento dell'Unità 3 copre circa metà delle barre di carburante nel reattore, il che significa danni al carburante. L'alta pressione all'intenro del contenitore dle reattore 3 ha indotto gli operatori a rilasciare del gas dal contenitore. Più tardi, un'esplosione ha distrutto il guscio esterno il 14 marzo.
In seguito all'esplosione, i funzionari giapponesi hanno espresso preoccupazione che il contenitore del reattore potesse non restare intatto. Funzionari NISA hanno riportato il 18 marzo che il fumo bianco continua ad emergere dalla palazzina.
Continuano gli sforzi per pompare acqua di mare nel cuore del reattore.
Ulteriore fonte di preoccupazione per l'Unità 3 è la condizione della piscina del carburante spento nella palazzina. Ci sono indicazioni che il livello dell'acqua di raffreddamento nella piscina non è adeguato e le autorità giapponesi hanno affrontato il problema sganciando acqua da elicotteri sulla palazzina e inondandola con autocisterne. Il 18 marzo, l'esercito giapponese ha usato 7 autocisterne per continuare gli sforzi. Non ci sono informazioni riguardo la emperatura dell'acqua nella piscina.
Il 18 marzo, il Giappone ha assegnato un valore 5 della scala IENS a questa unità.
Unità 4 Tutto il carburante è stato rimosso dal cuore del reattore nel corso di operazioni di manutenzione di routine prima del terremoto e portato in una piscina per carburante spento. Una porzione della parte esterna della palazzina è stata danneggiata dall'esplosione del 13 marzo dell'Unità 3 e ci sono state segnalazioni di due incendi – probabilmente anche per la piscina del carburante spento il 15 marzo – che si sono estinti spontaneamente anche se il fumo è ancora visibile il 18 marzo.
Le autorità continuano ad essere preoccupate per le condizioni della piscina del carburante spento.
Il 18 marzo il Giappone ha assegnato un valore 5 sulla scala INES all'Unità 4.
Unità 5 e 6 Chiusi prima del terreoto, non ci sono preoccupazioni immediate per questi reattori o per le strutture che li contengono. I sensori di entrambe le piscine del carburante spento, però, hanno segnalato temperatura dell'acqua in aumento, sia pur lentamente. I tecnici hanno configurato due generatori diesel all'Unità 6 per alimentare la circolazione dell'acqua nelle piscine del carburante spento e nelle unità centrali delle Unità 5 e 6.
Sono stati aperti fori nel tetto dei due palazzi per prevenire il possibile accumulo di idrogeno, che si sospetta abbia causato le esplosioni nelle altre unità.
Ripristino della rete Progressi sono stati fatti nel ripristino dell'alimentazione esterna all'impianto nucleare, anche se rimane ancora incerto quando la piena potenza sarà disponibile.
Evacuazione Le autortà giapponesi hanno informato l'IAEA che l'evacuazione della popolazione in un raggio di 20 chilomtri è stata completata con success. Le autorità giapponesi hanno anche consigliato a chi vive entro un raggio di 30 chilometri dall'impianto di restare in casa.
Iodio
il 16 marzo, la Commissione per la Sicurezza Nucleare del Giappone ha raccomandato alle autorità locali di istruire le persone evacuate dalla zona entro i 20 chilometri dall'impianto nucleare di ingerire iodio stabile (non radioattivo). Le pillole e lo sciroppo (per bambini) erano stati preventivament posizionati presso i centri di evacuazione. L'ordine raccomandava una singola dose, secondo l'età della persona: Neonati 12,5 mg da 1 mese a 3 anni 25 mg da 3 a 13 anni. 38 mg da 13 a 40 anni 76 mg oltre i 40 anni. Non necessario
Misuramento delle radiazioni I livelli di radiazioni vicino a Fukushima Daiichi e oltre si sono innalzati con i danni all'impianto. Comunque, i livelli registrati a Tokyo e nelle aree oltre la linea dei 30 chilometri di raggio da Fukushima Daiichi rimangono lontani dai limiti che imporrebbero azioni protettive. In altre parole non sono perciolose per la salute umana.
Presso l'impianto nucleare di Fukushima Daiichi, i livelli delle radiazioni hanno avuto re diversi picchi dopo il terremoto, ma si sono stabilizzati a partire dal 16 marzo su livelli che, nonostante sinao significativamente più elevati della norma, sono ancora entro limiti che permettono ai lavoratori di continuare a operare nel sito.