Il colosso dell'energia elevetico Alpiq tona a parlare di nuove centrali nucleari. Le fonti alternative? Troppo care e troppo poco affidabili.
Autore: Franco Cavalleri
L'opzione nucleare rimane una questione aperta per il colosso elvetico dell'energia Alpiq. Come l'Italia, anche la Svizzera aveva annunciato (e con diverse settimane di anticipo) una moratoria sulle nuove centrali nucleari. Ora Alpiq, responsabile di circa un terzo dell'approvvigionamento elettrico e coproprietaria di due centrali atomiche in Svizzera, rilancia i progetti. Se il popolo voterà di perseguire su questa strada – dice in sostanza il colosso energetico, bisognerà studiare quanto avvenuto in Giappone, adeguare le centrali esistenti e sostituire al più presto le vecchie. Le energie alternative? Troppo care e ancora troppo indietro nello sviluppo industriale e commerciale perché possano essere prese in considerazione come fonti primarie di approvvigionamento. Meglio, da questo punto di vista, il gas, vera alternativa al nucleare.
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