Fukushima, contaminate acqua e persone. Si lotta per il ripristino della sicurezza
A Fukushima Daiichi continuano le operazioni per il ripristino delle alimentazioni elettriche con diverso stato di avanzamento per le Unità 1-4. Pesanti contaminazioni di acqua e persone.
Autore: Franco Cavalleri
A Fukushima Daiichi continuano le operazioni per il ripristino delle alimentazioni elettriche con diverso stato di avanzamento per le Unità 1-4. Restano ancora da effettuare i collegamenti alle utenze finali. Negli edifici turbina delle Unità 1, 2 e 3 è presente acqua altamente contaminata. Per l'Unità 2, vista la concentrazione particolarmente elevata della radioattività nell'acqua raccoltasi nell'edificio turbina (dell'ordine di 107 Bq/cm3 per lo Iodio-131), si ipotizza che essa sia stata a contatto direttamente con il nocciolo parzialmente fuso, per poi trafilare all'esterno del contenitore primario attraverso una via ancora non individuata. La medesima si è raccolta nelle trincee adiacenti agli edifici turbina 1 e 3 che hanno riportato misure di dose per l'Unità 1 pari a 400 mSv/h e maggiore di 1000 mSv/h per l'Unità 2, non si è potuta effettuare la misura per l'unità 3. Si sta provvedendo a far defluire l'acqua presente negli edifici turbina nel condensatore in modo da ripristinare l'agibilità degli ambienti agli operatori. Nei reattori delle Unità 1, 2 e 3 viene continuamente iniettata acqua dolce tramite pompe elettriche. I dati radiometrici nel sito indicano, a circa un chilometro di distanza dalla Centrale, valori compresi tra i 100 e i 370 microSv/hr, mentre alla distanza di 500 m a nord della centrale si registra un valore di picco di circa 2 mSv/hr. Ai confini della zona di evacuazione (20 Km) si registra un'intensità di dose massima di 73,5 microSv/h (oltre mille volte il fondo ambientale). A 30 Km il valore di picco è pari a 43 microSv/h. All'interno del sito della centrale sono state rilevate concentrazioni di Plutonio dello stesso ordine di grandezza di quelle tipicamente rilevate come conseguenza del fall out dei test atomici degli anni ‘60 e pertanto di non rilevanza. I rapporti isotopici fanno però ritenere che una parte del Plutonio rilevato possa essere stato rilasciato nel corso dell'incidente. L'intensità di dose gamma nella regione di Tokio risulta a livello o leggermente superiore al fondo ambientale. Il grafico riporta l'andamento della radioattività ambientale negli ultimi giorni in alcune Prefetture che si trovano in direzione sud dalla centrale. Per quanto riguarda l'acqua marina a ridosso della costa prospiciente la centrale si è registrata una riduzione della concentrazione di Iodio 131. I dati di concentrazione di Cesio 137 nei pesci campionati nella Prefettura di Chiba sono al di sotto della minima attività rilevabile, con l'eccezione delle acciughe, per le quali vengono riportati 3 Bq/kg (a fronte di un limite di 500 Bq/Kg). Sulla base delle nuove misurazioni resta la disposizione sul bando dell'acqua potabile per il superamento dei limiti dello Iodio in 6 prefetture (limiti stabiliti dalle autorità giapponesi: per lo Iodio 131, 100 Bq/l per i bambini e 300 Bq/l gli adulti; per il Cs-137 200 Bq/l per bambini e adulti. Le più elevate concentrazioni di Iodio 131 e di Cesio 137 nel terreno si registrano nella regione a Nord ovest dall'Impianto (227.000 Bq/m2 per il Cesio e 1.170.000 Bq/m2 per lo Iodio). La più alta concentrazione è stata riscontrata in direzione Nord Ovest dall' impianto. Fino ad oggi circa 19 lavoratori hanno ricevute dosi superiori a 100 mSv. In particolare tre lavoratori che operavano nell'edificio turbina per la stesura di cavi hanno riportato dosi elevate a seguito dell'esposizione all'acqua contaminata raccoltasi nell'edificio. Per detti lavoratori è stata stimata una dose compresa tra 2 e 3 Sv.
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