Energia, le rinnovabili soddisfano un quarto del fabbisogno italiano
Un'analisi dello Studio Bernoni Professionisti Associati Milano in collaborazione con la società Polo Tecnologico dell'Energia di Trento rivela che, in Italia, il 22,2% dell'energia elettrica proviene da fonti rinnovabili.
Autore: Chiara Bernasconi
Nel nostro paese la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili rappresenta il 22,2 % del totale, il restante si divide tra termica tradizionale (64,8 %) ed energia importata dall'estero (13 %). Di questo 22,2 % la fonte rinnovabile prevalente continua ad essere quella idroelettrica mentre la fonte eolica contribuisce nel modo più rilevante alla crescita della potenza installata: nel corso dell'ultimo anno, infatti, sono stati installati nuovi parchi eolici per circa 952 MW che hanno determinano il raggiungimento di una potenza eolica complessiva di 5.850 MW (il 65 % in più rispetto al 2008; il 19% sul 2009). Gli impianti di generazione di energia elettrica alimentati da fonti rinnovabili rivelano che la potenza installata a fine 2010, con 29.760 MW, è in crescita del 12% rispetto ai 26.519 MW dell'anno precedente. È quanto emerge da un'analisi elaborata dallo Studio Bernoni Professionisti Associati Milano in collaborazione con la società Polo Tecnologico dell'Energia di Trento su dati statistici di Terna SpA. A livello complessivo, l'energia italiana viene consumata per un terzo dal settore residenziale, un terzo dall'industria ed un terzo dai trasporti. Il consumo complessivo di energia primaria in Italia è di poco inferiore a 200 MTEP (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) mentre, grazie solo alle energie elettriche rinnovabili, le milioni di tonnellate equivalenti di petrolio non consumate sono state oltre 30. Inoltre, il sistema incentivante vigente in Italia per gli impianti fotovoltaici ("Conto energia") ha consentito l'installazione di più di 178.000 impianti per una potenza complessiva di oltre 4.000 MW, con un evidente sviluppo del settore, non solo dal punto di vista occupazionale, ma anche in termini di ricerca tecnologica, sviluppo industriale e soprattutto di qualità ambientale. Tuttavia la mancanza di un decreto legislativo definito, che stabilisca durata ed entità delle incentivazioni per i prossimi anni e le elevate difficoltà legate agli iter autorizzativi non aiutano le imprese italiane nella programmazione economica degli investimenti nelle rinnovabili, che rimangono estremamente incerti. "Il futuro dell'energia non può prescindere dall'uso delle fonti rinnovabili – dichiara Stefano Salvadeo, partner Studio Bernoni Associati Milano – nel nostro paese il consumo energetico è strettamente correlato, diversamente dalla produzione e dalla distribuzione, a usi e abitudini radicate nel tempo. E' tuttavia necessario iniziare a predisporre una forte politica di incentivi volta a promuovere l'efficienza energetica sia per i privati, sia per le aziende. E' quindi fondamentale aiutare le imprese a investire utilizzo maggiormente nei processi di efficienza energetica". "Good Energy Award 2011" è il premio ideato dallo Studio Bernoni, giunto quest'anno alla sua seconda edizione, dedicato a tutte le imprese produttrici, distributrici e costruttrici di impianti per energia da fonti rinnovabili, con lo scopo di incoraggiare il loro sforzo verso gli obiettivi di investimento in questo settore. "Good Energy Award 2011" – le cui candidature (gratuite) sono aperte fino al prossimo 29 aprile – si rivolge proprio a tutte le aziende che operano nel settore da oltre due anni che verranno esaminate da una giuria di esperti e premiate a giugno. "Investire nelle rinnovabili è il futuro dell'energia. La mancanza di un piano chiaro e condiviso però destabilizza i nostri imprenditori. "Good Energy Award 2011" vuole spronare le imprese italiane a perseverare negli investimenti nel rinnovabile, premiandone l'impegno e lo sforzo", ha concluso Salvadeo.
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