Secondo quanto rivelato ultimamente dall'
Agenzia Spaziale Europea (Esa), nel mese di marzo scorso è stata riscontrata un'enorme
diminuzione dei livelli di ozono in corrispondenza del settore euro-atlantico dell'emisfero nord della Terra.
In particolare, si sarebbe verificata una perdita record di ozono sull'Artico, i cui livelli hanno raggiunto i valori più bassi dal 1997.
L'assottigliamento dello strato di ozono sarebbe dovuto a venti insolitamente forti, conosciuti nel mondo scientifico con il nome di "
vortici polari", che hanno isolato la massa atmosferica sul Polo Nord impedendole di mischiarsi con l'aria alle medie latitudini, dando così origine a temperature molto rigide. Gli atomi di bromo e cloro rilasciati dalla reazione solare con la massa di aria fredda
distruggono l'ozono, il gas che in atmosfera costituisce uno spesso strato al fine di impedire l'ingresso della maggior parte delle radiazioni ultraviolette che provengono dal Sole.
Gli studiosi stanno cercando di capire se la variazione dei livelli di ozono possa essere correlata ai cambiamenti climatici globali e soprattutto se è possibile prevedere scenari futuri legati ad un evento preoccupante come questo.