I rifiuti rappresentano una risorsa economica ecosostenibile

Questo quanto è emerso dal convegno organizzato dal Consorzio CARPI e Pellicano, in collaborazione con il Comune di Tarquinia, durante il quale rappresentanti del mondo istituzionale, industriale e ambientale si sono confrontati sul tema del riciclo dei rifiuti.

Autore: Redazione GreenCity

I rifiuti sono la risorsa del nostro futuro, e non devono più essere considerati come un problema, ma come un’opportunità economica e sociale sia per i cittadini sia per lo sviluppo del Paese.
Questo in sintesi il concetto predominante emerso nel corso del convegno “Rifiuti risorsa del futuro: nuove soluzioni del riciclo”, tenutosi a Tarquinia lo scorso 19 ottobre 2012 e organizzato dal Consorzio Pellicano - attivo nell’ambito dei servizi e sistemi per la raccolta differenziata - e da CARPI - Consorzio Autonomo Riciclo Plastica Italia, che opera nell’ambito della raccolta, del riciclo e della produzione di materie plastiche provenienti da superficie privata - in collaborazione con il Comune di Tarquinia.  
L’evento ha rappresentato la prima tappa della campagna di promozione e comunicazione nazionale “Savetheplastics”, attivata dal Consorzio CARPI in collaborazione con le proprie aziende consorziate, e orientata a far conoscere il percorso di gestione dei rifiuti in plastica. Infatti, nonostante i concetti quali riciclo, tutela ambientale, raccolta differenziata facciano ormai parte della conoscenza comune, il riciclo dei rifiuti sembra fermarsi, per il cittadino, al semplice rispetto delle indicazioni in materia di raccolta differenziata. In realtà, la gestione dei rifiuti non termina con la raccolta differenziata, ma segue strade e flussi tanto complessi quanto vantaggiosi e favorevoli per la crescita di una nuova economia e di numerosi posti di lavoro.  
La gestione dei rifiuti realizzata secondo il sistema italiano ha infatti costi sempre più alti, con risultati tra i più bassi a livello europeo. Attualmente, nonostante i rifiuti vengano descritti come un’importante risorsa sia da parte dei media nazionali sia dai massimi rappresentanti istituzionali del settore, la gestione di quelli urbani rappresenta ancora una voce di costo per le famiglie italiane.
Il convegno si è posto come finalità quella di riuscire a far chiarezza sulla complessità delle dinamiche che guidano la gestione dei rifiuti, presentando dei modelli possibili di partecipazione attiva a vantaggio del cittadino nel recupero dei propri rifiuti, e per rendere questo processo una voce di ricavo. Per raggiungere questo obiettivo, nel corso dell’incontro sono emerse diverse possibili strade da percorrere: una graduale liberalizzazione del sistema imballaggi in plastica, il ricorso al riutilizzo, l’impiego di materiali esausti o rifiuti per processi tecnologici, ecc.  
Grazie al prezioso contributo di esperti e tecnici provenienti dal mondo delle istituzioni e da quello imprenditoriale e ambientale, è stato posto inoltre l’accento sul divario che oggi esiste in Italia tra la gestione dei rifiuti urbani, che rappresentano circa il 20%, e quelli speciali, ossia provenienti da superficie privata, che rappresentano circa l’80% (dati 2009, fonte Ispra). Nel suo intervento, Alfeo Mozzato, Direttore Generale del Consorzio CARPI, ha sottolineato: “Quando si parla di rifiuti, siamo abitualmente portati a pensare a quelli prodotti nelle abitazioni e ai problemi di smaltimento e ambientali legati a essi, mentre ignoriamo quelli speciali e i processi che stanno dietro al loro trattamento, nonostante questi rappresentino la maggioranza. Questo per vari motivi: perché non attinenti alla nostra vita quotidiana, perché non rappresentano spesso oggetto di approfondimento o di discussione da parte dell’opinione pubblica e dei media, al contrario di quelli urbani e, probabilmente, anche per il diverso trattamento che la legge riserva alle due categorie di rifiuti.”  
Infatti, mentre la raccolta e il trattamento dei rifiuti urbani avviene sul territorio in cui vengono prodotti, e toccano direttamente il cittadino attraverso tariffe (Tia) o tasse (Tarsu), i rifiuti speciali vengono gestiti da operatori del libero mercato e valorizzati secondo il loro valore effettivo, per poi essere riciclati per la produzione di altri manufatti. In questo caso, le aziende possono scegliere di rivolgersi per lo smaltimento all’operatore che meglio risponde alle loro esigenze, anche dal punto di vista economico.

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