Sono state demolite la scorsa settimana a
Quarto Caldo, nel cuore del Parco nazionale del
Circeo, dieci ville abusive pari a una superficie di oltre 2000 metri quadri. Lo smantellamento è stato effettuato - con il contributo del ministero dell’Ambiente - dal Comune di San Felice Circeo insieme con il Parco.
“Finalmente il Circeo – afferma il ministro dell’Ambiente,
Corrado Clini - si libera di quegli scheletri di cemento che ne hanno deturpato per decenni il promontorio. Ringrazio il sindaco di San Felice del Circeo, Gianni Petrucci, e il commissario del Parco nazionale, presidente uscente Gaetano Benedetto, per questa iniziativa che non è solamente simbolica”.
Proprio in questi giorni il ministero ha lavorato “per contrastare il fenomeno dell'abusivismo – prosegue Clini - il dissesto idrogeologico, e per rendere trasparenti e responsabili gli atti dell'amministrazione pubblica, dove l'opacità, l'inefficienza e la discrezionalità sono fonte di malaffare”.
"La demolizione degli edifici in una zona preziosa e assediata da rischi di
corruzione e malavita, - aggiunge il ministro -, è stata consentita tra l'altro dal fondo del ministero dell'Ambiente contro l'abusivismo". “Sono risorse che vorrei fossero usate più spesso. A beneficio di tutti, dell'ambiente e dei cittadini”.
La vicenda degli abusi edilizi a Quarto Caldo
è iniziata negli anni Settanta, come spiega il
Parco nazionale del Circeo, con un’edificazione che andava ben oltre quanto consentito. Seguì un complesso iter giudiziario e amministrativo durato decenni.
Dopo un primo abbattimento nel 2000, l’intervento di oggi rimuove dieci ville composte da 16 unità abitative per un volume complessivo di circa
10.000 metri cubi.