Caso Ilva: la replica dellazienda

Dopo gli arresti di ieri l'Ilva spiega la propria posizione. Nel frattempo l'azienda ha lasciato a casa 5.000 operai.

Autore: Redazione GreenCity

Dopo che ieri i militari del Gruppo di Taranto della Guardia di Finanza hanno arrestato l’ex direttore dell'Ilva Luigi Capogrosso, l’ex consulente e portavoce del gruppo Riva Girolamo Archinà, Lorenzo Liberti, già rettore del politecnico di Taranto e il patron Emilio Riva (mentre suo figlio Fabio sfugge all'arresto perchè al momento irreperibile) una nota del gruppo spiega la propria posizione:
"Premesso che ILVA non è parte processuale nel procedimento penale ed è quindi estranea a tutte le contestazioni ad oggi formulate dalla Pubblica Accusa; premesso altresì che lo stabilimento ILVA di Taranto è autorizzato all’esercizio dell’attività produttiva dal decreto del Ministero dell’Ambiente in data 26.10.2012 di revisione dell’AIA; premesso infine che il provvedimento di sequestro emesso dal GIP di Taranto in data odierna si pone in radicale e insanabile contrasto rispetto al provvedimento autorizzativo del Ministero dell’Ambiente, la Società proporrà impugnazione avverso il provvedimento di sequestro e, nell’attesa della definizione del giudizio di impugnazione, ottempererà all’ordine impartito dal GIP di Taranto.Ciò comporterà in modo immediato e ineluttabile l’impossibilità di commercializzare i prodotti e, per conseguenza, la cessazione di ogni attività nonché la chiusura dello stabilimento di Taranto e di tutti gli stabilimenti del gruppo che dipendono, per la propria attività, dalle forniture dello stabilimento di Taranto.
Per chiunque fosse interessato, ILVA mette a disposizione sul proprio sito leconsulenze, redatte da i maggiori esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale, le quali attestano la piena conformità delle emissioni dello stabilimento di Taranto ai limiti e alle prescrizioni di legge,  ai regolamenti e alle autorizzazioni ministeriali, nonché l’assenza di un pericolo per la salute pubblica.
ILVA ribadisce con forza l’assoluta inconsistenza di qualsiasi eccesso di mortalità ascrivibile alla propria attività industriale, così come le consulenze epidemiologiche sopraccitate inequivocabilmente attestano".
Il Presidente di Ilva, Bruno Ferrante, ha invece dichiarato: “Non ho alcuna intenzione di rinunciare all’incarico di Presidente di Ilva S.p.A., assunto nel luglio scorso. Le contestazioni che mi sono state rivolte dal PM di Taranto appaiono inconsistenti e strumentali. Proseguirò nel mio compito nell’interesse dei tanti lavoratori e dell’Azienda, convinto sempre che è possibile e doveroso coniugare ambiente, salute e lavoro”.

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