Mais, Lombardia: calano le rese, serve rilanciare il settore

La maiscoltura ha risentito delle condizioni climatiche, che nel 2012 hanno determinato una carenza idrica nei terreni, e delle infestazioni che hanno colpito le piante, riducendo rese e produzione per ettaro.

Autore: Redazione GreenCity

Calano le rese del mais in Italia e in Europa, ad eccezione della Spagna, che sta puntando su coltivazioni ogm.
Le tecniche di miglioramento genetico del mais, che avevano portato la Lombardia ai vertici del settore con rese tra le più alte al mondo, si trovano ora a dover fare i conti con una tecnologia che, a livello mondiale, scommette sui semi ogm. In numeri, il 70 per cento del mais commercializzato al mondo è ogm.
Questa è la fotografia del comparto maidicolo, emersa nell'ambito della 'Giornata del mais', promossa dall'Assessorato all'Agricoltura della Regione Lombardia, che si è svolta a Bergamo nella sede della Camera di Commercio e a cui ha partecipato l'assessore regionale all'Agricoltura.
Nel 2012 le condizioni climatiche hanno causato una carenza idrica nei terreni, che unite a delle infestazioni, hanno colpito le piante, riducendo rese e produzione per ettaro. Questo ha significato anche un ulteriore calo del livello di auto-approvvigionamento che, da una condizione di autosufficienza, è progressivamente sceso negli ultimi anni sotto la soglia del 80 per cento.
"Solo così - ha spiegato l'assessore all'Agricoltura, intervenuto a conclusione dei lavori della mattinata - possiamo rilanciare l'agricoltura lombarda e nazionale, a partire dalla coltivazione del mais, che è la più importante commodity agricola. Il mercato, per soddisfare una domanda che è sempre in crescita, chiede partite di grandi dimensioni, qualitativamente uniformi, sane e tracciate".
"Per questo motivo - ha concluso l'assessore - la sua coltivazione deve tornare a essere strategica nelle politiche europee, che devono incentivare la ricerca e dare efficienza alle aziende, favorendo l'adozione di tecniche agronomiche innovative e sostenibili e costruendo dinamiche di filiera. Solo la sinergia delle competenze e l'utilizzo di tecnologie all'avanguardia possono infatti contribuire a ridurre i costi di produzione e a migliorare la competitività e il reddito delle nostre imprese agricole".

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