Rinnovabili frenate dalla burocrazia

In Italia, la crescita delle energie rinnovabili si sta arrestando: il problema è dovuto alla burocrazia che frena l’attività industriale e, di conseguenza, ne deprime la redditività.

Autore: redazione greenCity

In Italia, la crescita delle energie rinnovabili si sta arrestando: il fotovoltaico si ridimensiona, mentre l’eolico comincia a prendere quota.
Gli analisti di Althesys, nell’ultimo rapporto Irex, hanno dichiarato che l’Italia sta gestendo veramente male la situazione.
I potenziali benefici per il Paese sarebbero infatti molti, con un beneficio complessivo netto che al 2030 potrebbe avvicinarsi ai 50 miliardi di Euro, ma il problema è dovuto alla burocrazia che frena l’attività industriale e, di conseguenza, ne deprime la redditività.
I costi burocratici, purtroppo, non calano e gli analisti di Althesys sottolineano che “il quadro si presenta negativo, soprattutto per il settore nevralgico del fotovoltaico per il quale, a fronte di una discesa media dei costi del 35%, i ricavi sono quasi dimezzati (-46%)”.
Si stima che la crescita delle nostre imprese all’estero sia comunque stata forte, con una crescita del 55% rispetto al 2011.
La spinta è stata particolarmente vivace al di fuori dei confini europei. E in effetti questo sarebbe un trend da assecondare, considerato che le migliori potenzialità ora risiedono in Paesi quali Brasile, Cina, Giappone, India, Marocco, Messico, Sud Africa ma anche Usa.
Alessandro Marangoni, Ceo di Althesys, ha così dichiarato: “nel medio periodo, le rinnovabili saranno sempre più competitive e una componente essenziale del mercato: già oggi l'eolico in diversi Paesi è più che in grid parity. La sfida è semmai la loro integrazione nel sistema e l'accumulo di elettricità rappresenta la nuova frontiera per i prossimi anni”.

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