Greenpeace e apicoltori europei a Syngenta: no ai pesticidi killer delle api

Il recente rapporto di Greenpeace “Api in declino” mostra che il declino delle api è il risultato di molteplici fattori, tra cui i cambiamenti climatici, malattie e parassiti (come l'acaro Varroa) e pratiche agricole di stampo industriale.

Autore: Redazione GreenCity

Greenpeace ha partecipato all'assemblea annuale della Syngenta a Basilea, in Svizzera, per informare gli azionisti della responsabilità dell'azienda nel declino globale delle popolazioni di api.
L'insetticida thiamethoxam, campione di incassi della Syngenta, è stato collegato a questo declino in diversi studi scientifici e la Commissione europea ha presentato lo scorso mese la proposta di bando di questo e di altri due pesticidi prodotti invece dalla Bayer.
"A meno di una settimana dal voto Ue che potrebbe vietare tre dei peggiori pesticidi killer delle api, Greenpeace chiede al presidente di Syngenta, Martin Taylor, per quanto tempo l’azienda continuerà a negare le evidenze scientifiche che dimostrano il legame dei suoi prodotti con il declino globale delle api” ha dichiarato Federica Ferrario, responsabile della campagna Agricoltura Sostenibile di Greenpeace Italia. "Mentre aziende come Syngenta e Bayer si curano solo dei profitti, i loro pesticidi stanno mettendo a rischio le api e gli altri impollinatori. Senza l'opera di impollinazione svolta dalle api, interi ecosistemi e la produzione di cibo sarebbero gravemente danneggiati".
Lunedì 29 aprile, gli Stati membri dell'Ue voteranno per la seconda volta una proposta della Commissione Ue per vietare tre pesticidi, appartenenti al gruppo dei neonicotinoidi (il thiamethoxam della Syngenta; clothianidin e imidacloprid della Bayer).
La maggioranza dei Paesi ha sostenuto il divieto alla votazione precedente, il 15 marzo, ma non è stata raggiunta la maggioranza qualificata necessaria. Il divieto potrebbe entrare in vigore già il prossimo luglio, se la proposta verrà accettata dagli Stati membri o messa in atto direttamente dalla Commissione Ue, che ha il potere di attuare direttamente un divieto, se non venisse nuovamente raggiunta una maggioranza qualificata. L'industria dei pesticidi sta promuovendo una campagna di pressione imponente, al fine di evitare un divieto e di proteggere i propri profitti.

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