Stamattina l’equipaggio della nave di
Greenpeace “Arctic Sunrise” ha intercettato una coppia di “volanti”, imbarcazioni che usano
reti a strascico semipelagiche per la pesca delle acciughe e delle sardine.
Due attivisti si sono tuffati in mare con grandi boe per fermare simbolicamente questi pescherecci che, secondo Greenpeace, "stanno distruggendo le risorse ittiche grazie a una licenza sperimentale che viene rinnovata ogni sei mesi dal Ministero delle Politiche Agricole". Altri attivisti, su un gommone, si sono affiancati alle volanti,
mostrando due striscioni “Questa pesca svuota il mare” e “Esperimento pericoloso”.
Secondo Greenpeace la popolazione delle acciughe nel
Canale di Sicilia è ormai al limite del collasso e in base ai dati della Commissione Generale della Pesca nel Mediterraneo (CGPM) della FAO, negli ultimi tre anni in media si sono pescate circa 5.160 tonnellate di acciughe,
quasi il doppio del massimo sostenibile (solo 2.359 tonnellate). La stessa fonte rivela che anche le popolazioni di sardine sono ai minimi e che non è possibile trasferire su questa specie la pressione di pesca.
«Peschiamo più del doppio di quello che possiamo permetterci: insistere con un “esperimento scientifico” folle come quello delle volanti a coppia è un crimine che dev’essere fermato subito - ha dichiarato
Alessandro Giannì, direttore delle Campagne di Greenpeace [a bordo dell’Arctic Sunrise]. - Con il collasso della popolazione di acciughe, e le sardine ai minimi storici, ormai sono a rischio sia i pescatori che usano reti più selettive, come e reti a circuizione, sia il settore delle conserve ittiche, che ormai è costretto a importare pesce azzurro dall’Atlantico».