Contaminazione OGM grano Usa, Greenpeace: controlli su importazioni

Greenpeace: "Necessario testare l'importazione di grano dagli Stati Uniti per scongiurare la possibilità che ai cittadini italiani siano somministrati prodotti (farine e derivati) con OGM non autorizzati".

Autore: Redazione GreenCity

In Oregon un agricoltore ha scoperto la presenza di frumento OGM non autorizzato nei suoi campi. Dalle informazioni parziali diffuse mercoledì (29.05) dal dipartimento dell’agricoltura statunitense (USDA), si tratterebbe di una varietà di frumento OGM Roundup Ready della Monsanto, la cui sperimentazione in campo si è conclusa nel 2005.
Il frumento OGM in questione è stato sperimentato, oltre che in Oregon, anche in  Arizona, California, Colorado, Florida, Hawai, Idaho, Illinois, Kansas, Minnesota, Montana, Nebraska, North Dakota, South Dakota, Washington e Wyoming. La sperimentazione è stata condotta fra il 1998 e il 2005, ma non ha mai ottenuto l’autorizzazione alla coltivazione e al consumo. In Oregon, dove è stata rilevata la contaminazione, la sperimentazione è terminata da oltre 10 anni.
L’import di frumento USA in Italia, nella campagna approvvigionamenti 2011/2012, ammontava a oltre 360 mila tonnellate
«Questa contaminazione di frumento OGM conferma quanto Greenpeace sostiene da tempo:gli OGM non possono essere controllati una volta immessi in ambiente. Dopo un decennio, la contaminazione è sempre li, e i consumatori rischiano di mangiare un prodotto mai autorizzato» dichiara Federica Ferrario, responsabile della campagna OGM di Greenpeace.
«L'unico modo per proteggere il nostro cibo, l’agricoltura e l'ambiente è fermare il rilascio di OGM in ambiente, comprese le sperimentazioni in campo. Per questo ribadiamo ancora una volta che è urgente adottare quelle misure di salvaguardia - richieste al governo oltre che da tutte le regioni anche da una mozione unanime dal Senato adottata la scorsa settimana – per vietare su tutto il territorio italiano l’imminente coltivazione del mais OGM MON810 della Monsanto. Chi nell’attuale Governo non vuole tutelare le eccellenze alimentari del made in Italy?" conclude Ferrario.

Visualizza la versione completa sul sito

Informativa
Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, acconsenti all’uso dei cookie.