Un gruppo di artisti e attivisti di Greenpeace hanno iniziato questa mattina a scalare lo
Shard, il grattacielo più alto d’Europa, disegnato da Renzo Piano per ricordare una lama di ghiaccio. Se le sei donne (provenienti da Polonia, Svezia, Olanda, Canada, Belgio e Gran Bretagna) raggiungeranno la cima, cercheranno di appendere un’opera d’arte che esalta le meraviglie dell’Artico.
La scelta del grattacielo Shard non è casuale, perché domina i tre uffici londinesi della
Shell, un’azienda che sta investendo miliardi per trivellare l’Artico alla ricerca del petrolio, sia in Alaska che in Russia.
Su
www.savethearctic.org più di 3 milioni hanno già chiesto all’azienda di abbandonare questi piani, ma la Shell è decisa ad andare avanti.
Le climber di Greenpeace hanno delle telecamere sugli elmetti dalle quali
stanno trasmettendo in diretta immagini dell’ascesa:
www.iceclimb.savethearctic.org. Se riusciranno ad appendere l’opera dedicata all’Artico, questa sarà la più importante installazione d’arte da quando
Philippe Petit camminò su un filo tra le Due Torri del World Trade Center, a New York, nel 1974.
“Quando raggiungeremo la cima potremo vedere tutti e tre gli uffici londinesi della Shell e loro vedranno noi e la nostra installazione artistica a 310 metri d’altezza. Ci auguriamo che la smettano di ignorare le proteste in tutto il mondo e che ci pensino due volte prima di andare a trivellare l’Artico!” ha detto
Victoria Henry, 32 anni, canadese, una delle sei climber.