Due attivisti di
Greenpeace International sono stati arrestati dopo aver scalato ieri la piattaforma petrolifera Prirazlomnaya di
Gazprom nella Russia artica. Una protesta pacifica in difesa dell'Artico che ha provocato il ricorso all'uso della forza da parte della Guardia Costiera russa.
Undici colpi di avvertimento
sono stati sparati dalla Guardia Costiera russa che ha anche minacciato di colpire la nave stessa se si rifiuterà di lasciare immediatamente l'area. La Guardia Costiera ha anche richiesto di salire a bordo dell'
Arctic Sunrise ma il capitano ha rifiutato.
"L'utilizzo della forza contro una protesta pacifica è completamente sproporzionato e deve fermarsi immediatamente - afferma
Ben Ayliffe, responsabile della campagna in difesa dell'Artico di Greenpeace International -. È chiaro che le aziende petrolifere ricevono una protezione speciale dalle autorità russe. La vera minaccia non viene da Greenpeace International ma da aziende petrolifere come Gazprom che sono pronte a trivellare l'Artico ad ogni costo".
Gazprom prevede di dare inizio alle attività di produzione della Prirazlomnaya agli inizi del 2014, rischiando così uno sversamento di petrolio in alcune aree naturali protette dalla legge Russa. La stessa piattaforma era stata occupata nell'Agosto del 2012 dagli attivisti di Greenpeace, tra cui il direttore Esecutivo Kumi Naidoo.