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Comune di Milano è stato premiato da
Legambiente con il riconoscimento nazionale
“Sterminata Bellezza” per la demolizione dell’ecomostro nel parco Agricolo Sud – lo scheletro dell’albergo dei Mondiali di Italia ’90, divenuto un simbolo degli scempi urbanistici nel nostro Paese – e per la riqualificazione paesaggistica e ambientale dell’intera area.
In totale, 265 mila metri quadrati di verde sono stati restituiti alla città, con un parco pubblico attrezzato (15 mila metri quadrati) per i bambini, le scuole, le famiglie, nuovi terreni per l’agricoltura (130 mila metri quadrati) e un’ampia fascia di riqualificazione naturalistica
lungo il fiume Lambro (120 mila metri quadrati) caratterizzata da percorsi ciclopedonali.Un progetto e un intervento capaci di promuovere sviluppo sostenibile, partecipazione e sensibilità pubblica verso i valori del paesaggio, una buona pratica riproponibile anche in altri contesti europei: questa la motivazione con cui Legambiente ha premiato il Comune di Milano.
“Ha vinto la qualità dell’ambiente e del paesaggio, che abbiamo restituito al territorio in un percorso di collaborazione virtuosa pubblico-privato e di condivisione con la Zona, i cittadini, le associazioni – ha detto la vicesindaco con delega all’Urbanistica
Ada Lucia De Cesaris –. In 150 giorni, il tempo necessario per demolire i 180 mila metri cubi di cemento dell’ecomostro, siamo riusciti a cancellare uno scempio di Milano durato quasi un quarto di secolo, facendo rinascere l’area intorno a tre valori: fruizione pubblica, agricoltura, natura”.“Abbiamo sottratto al degrado e all’abbandono una bellissima ansa fluviale affacciata sul Lambro, nel parco Agricolo Sud, che molti consideravano ormai irrimediabilmente compromessa – ha spiegato la vicesindaco De Cesaris –: l’abbiamo tutelata e valorizzata con il parco urbano Vittorini, il recupero di nuovi terreni per l’agricoltura, la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio a beneficio dei quartieri circostanti e dell’intera collettività. Oggi la città ha un nuovo polmone verde grande come 36 campi di calcio che, insieme ai parchi Lambro, Forlanini e Monlué, costituisce l’ossatura di una rete ecologica lungo tutto il Lambro in territorio comunale”.
La c
ostruzione dell’ex albergo Monlué di sette piani e 300 stanze era stata avviata nel 1989, grazie a una normativa molto permissiva e derogatoria adottata per i Mondiali di calcio di Italia ‘90. I lavori si erano però arenati, impedendo così di terminare l’edificio in tempo per i Mondiali. Venuto meno il presupposto per usufruire della deroga normativa, l’intero immobile
era diventato abusivo ed è rimasto in stato di degrado e abbandono per 23 anni, con problemi per la stessa sicurezza degli abitanti della zona. L’ecomostro ha rappresentato uno degli esempi più eclatanti di architettura incompiuta sul territorio milanese, una vera e propria ferita nel paesaggio a sud est della città, ben visibile anche dalla tangenziale.
L’abbattimento, deciso da Palazzo Marino nel novembre 2011, è stato completato in appena 150 giorni nel 2012. Questo risultato è stato possibile grazie a un accordo innovativo tra il Comune di Milano e
Beni Stabili Siiq, proprietario della struttura: quest’ultimo ha sostenuto interamente gli oneri della demolizione, a fronte di un cambio di destinazione d’uso su un altro immobile a Milano. Dalla demolizione
sono state recuperate 850 tonnellate di materiale ferroso, con un’evidente attenzione all’ambiente che ha caratterizzato ogni fase dell’intervento.
In totale,
265.000 metri quadrati di aree (di cui 38.000 occupati dal sedime dell’ex ecomostro) sono stati sottoposti a riqualificazione, destinandoli all’attività agricola, al rafforzamento naturalistico delle sponde fluviali e alla riconnessione
con il quartiere di Ponte Lambro, mediante la creazione di una rete di percorsi ciclopedonali in fase di attuazione e di un parco pubblico lungo via Vittorini aperto lo scorso dicembre, con quasi duecento nuove piante, un’area giochi per i bambini, un’area cani, percorsi per camminare e andare in bicicletta.