Si è aperto a Bishkek, in Kyrgyzstan, il Summit internazionale che riunisce i leader dei
12 paesi in cui è presente una delle specie più rare del mondo, il leopardo delle nevi (Panthera uncia) di cui restano
appena 4.000 individui distribuiti in maniera frammentata tra le montagne di Afghanistan, Bhutan, Cina, India, Kazakhstan, Kyrgyzstan, Mongolia, Nepal, Pakistan, Russia, Tajikistan e Uzbekistan.
L’International Snow Leopard Summit and Ecosystem Forum avviene a quattro anni di distanza dal primo incontro del 2013, quando i leader si impegnarono a raggiungere un obiettivo ambizioso, ovvero, garantire entro il 2020 la tutela di 20 habitat strategici per la specie e soprattutto per il benessere di centinaia di milioni di persone che beneficiano delle importanti risorse idriche presenti in quelle aree. La tutela di questa specie è, infatti
, strettamente collegata alla salute dei sistemi naturali di quelle aree montane che supportano con i propri servizi costanti e gratuiti, a partire dall’acqua potabile, un’importante popolazione umana.
Il
WWF chiede ai leader dei paesi chiave per la specie, che includono
potenze come Russia, Cina e India, di rafforzare gli impegni presi in precedenza per evitare danni irreversibili a un territorio conosciuto come la ‘grande riserva idrica del pianeta’:
i 20 grandi fiumi asiatici presenti in questi territori rischiano, infatti, di ridurre la loro portata a causa dei cambiamenti climatici e della distruzione degli habitat, pericoli che legano il destino del leopardo delle nevi con quello delle popolazioni che condividono il suo vasto habitat
Queste richieste sono contenute anche in una
petizione globale promossa da WWF, Snow Leopard Trust e NABU, che ha raccolto il sostegno di un numero enorme di persone, 202.349 (2000 in Italia), tra cui
Leonardo DiCaprio, attore premio Oscar, ambientalista e membro del board WWF, e l'attrice
Megan Fox.
Marco Lambertini, Direttore Generale del WWF Internazionale, ha dichiarato:
"I paesi che ospitano il leopardo delle nevi potrebbero scrivere una delle più grandi storie di successo della moderna attività di conservazione. Ci sono stati progressi promettenti per una prima salvaguardia dei 20 habitat entro il 2020, ma ora ci troviamo ad un passaggio cruciale. Bisogna incrementare questi sforzi altrimenti falliremo l’obiettivo di conservazione con conseguenze che affliggeranno sia la specie che le popolazioni che condividono il suo territorio. Assicurare il futuro del leopardo delle nevi, simbolo incontrastato delle montagne d’alta quota dell'Asia, ci permette di riconoscere non solo la nostra interdipendenza, ma anche la nostra responsabilità morale verso la natura".
Recenti studi segnalano che
il cambiamento climatico potrebbe cancellare oltre due terzi degli habitat del leopardo delle nevi nei prossimi 50 anni. Questa minaccia, insieme ai progetti infrastrutturali che frammentano i corridoi naturali fondamentali per la specie, spingerà questa ancor di più verso l’estinzione.
Lambertini, continua: "Gli ultimi Living Planet Report del WWF ci dicono che senza modificare il nostro ‘business as usual’ rischiamo di perdere due terzi della fauna selvatica presente nel periodo tra il 1970 il 2020. Siamo in un momento cruciale per invertire la rotta di questo drammatico declino della natura. Non si tratta solo della fauna selvatica che amiamo: assicurare un futuro ai leopardi delle nevi significa proteggere i loro habitat grazie ai quali centinaia di milioni di persone possono avere acqua potabile e mezzi di sussistenza ".